Protesta femminista contro la fiera della fertilità “Wish for a Baby” a Milano. Il presidio in via Mecenate: “Qui non si cura, si crea un prodotto”

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Ha preso il via tra le proteste questa mattina a Milano la fiera dedicata alla fertilità Wish for a Baby, la prima in Italia di questo tipo che ha scatenato polemiche politiche bipartisan sul fatto che l’evento possa promuovere la maternità surrogata che è vietata dalla legge.

A pochi metri dall’ingresso della fiera, che si svolge in uno spazio privato in via Mecenate alla periferia della città, Lega, Fratelli d’Italia, associazioni femministe e in difesa della famiglia stanno protestando contro l’evento con cartelli come “I bambini non si comprano” e “Le donne non sono uteri da affittare”.

A protestare sono gruppi che si riconoscono in sigle come Rete per l’inviolabilità del corpo femminile, coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata, Finaargit (rete femminista internazionale). Alcune di loro sono vestite come le ancelle della serie tv The Handmaid’s Tale, per denunciare lo sfruttamento del corpo delle donne.

“Qui c’è stata una manipolazione del linguaggio – ha spiegato Roberta Trucco della Rete per l’inviolabilità del corpo femminile -, qui non curano l’infertilità ma creano un prodotto. È una vergogna che a Milano succedano cose de genere”.

“Vogliamo ribadire questo no allo sfruttamento delle donne e dei bambini – ha detto Debora Giovanati consigliera comunale della Lega a Milano che ha presentato un ordine del giorno, insieme al Pd, e che è stato approvato in aula, per dire no alla fiera -. No alla compravendita degli esseri umani e dei bambini, questo non può essere oggetto di contratto e compravendita. Nella fiera ci sono società che hanno come mission anche quella della maternità surrogata ed è già un violare le leggi in Italia”. Secondo il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, quella della maternità surrogata “è una pratica abominevole”.

In questa fiera “non parliamo di utero in affitto e le cliniche che sono qui non promuovo in alcun modo la maternità surrogata”. Ha detto Maria Chiara Graziano portavoce e pr dell’evento “Wish for a Baby” rispondendo alle polemiche.

“C’è un divieto assoluto nella normativa italiana e non abbiamo mai pensato di fare un evento fuori da quello che la legge permette – ha aggiunto commentando le proteste politiche e delle femministe a pochi metri dall’evento -. Un’altra menzogna che circola è che in altre fiere simili che abbiamo fatto in Europa si proponesse la maternità surrogata”.

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