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Puglia, firma il contratto da docente di matematica in abito da sposa: “Sei nei nostri cuori”

Professoressa e sposa, nello stesso momento. Una docente di matematica si è presentata nella sua nuova scuola per prendere servizio, e l’ha fatto in abito da sposa. La foto che certifica la particolare circostanza è stata pubblicata dai canali social dell’istituto Majorana di Martina Franca, scuola secondaria di secondo grado in provincia di Taranto con indirizzi tecnologico e sanitario, oltre che liceo scientifico.

Settembre è mese di prese di servizio per i docenti, ma per qualcuno è anche mese di matrimoni. E la professoressa Carmela ha dovuto incastrare gli impegni per non lasciarsi sfuggire due eventi importanti, capitati per caso nella stessa giornata. Due firme da apporre sui documenti, una che avrebbe certificato la nascita della sua nuova famiglia, l’altra relativa al futuro lavorativo.

E lei ha voluto non escludere l’una a favore dell’altra: “Ne abbiamo viste tante nella scuola – recita quindi il post del Majorana – ma una così mai. Una nuova collega, almeno per quest’anno, doveva firmare l’assegnazione dell’incarico annuale per la disciplina di matematica, aveva un impegno molto importante ma ha trovato il modo di venire comunque a scuola”.

Nella foto, quindi, la professoressa è in abito da sposa, pronta a firmare per entrare nel corpo docente dell’istituto. “Auguri Carmela – è la chiusura del post – sei già entrata nei nostri cuori”. L’immagine è ovviamente rimbalzata di bacheca in bacheca, accompagnata da centinaia di commenti di utenti che si congratulano con la docente-sposa, ed è stata ripresa anche da Inchiostro di Puglia, la community web che racconta aneddoti e curiosità dei pugliesi, spesso fuorisede.

Non sembra essere il caso di Carmela, che però, con la sua scelta di presentarsi a scuola in abito da sposa, a molti è sembrata essere una persona molto determinata. Decisa a non farsi scappare l’attimo, quantomeno. Anche se sono in tanti a osservare una serie di discrepanze che rendono complicata la gestione della quotidianità di tutti: in questo caso la necessità di presentarsi in persona per prendere servizio, l’impossibilità di delegare, la farraginosità burocratica che non ha ancora completato il processo di digitalizzazione.

E soprattutto, il fatto che la dedizione della professoressa Carmela sia vincolata a un contratto di lavoro temporaneo, annuale: “Foto simbolo di come veniamo trattati noi precari – è quindi l’amara conclusione di un utente – Neanche il giorno del matrimonio possiamo permetterci. O prendi servizio o perdi il lavoro”.



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