“Punti Fidaty di Esselunga per le famiglie italiane in difficoltà”: polemica sulla raccolta del movimento neofascista a Milano

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Una raccolta benefica di punti Fidaty dell’Esselunga, simile a quelle che vengono periodicamente organizzate online dai più disparati enti, ma con una particolarità: gli aiuti saranno destinati solo alle famiglie italiane. Organizzatrice dell’iniziativa è la onlus Bran.co (Branca comunitaria), emanazione dell’organizzazione di estrema destra Lealtà Azione: “Dona i tuoi punti Fidaty Esselunga e sostieni una famiglia italiana in difficoltà” si legge sul volantino pubblicato sui canali social di CooXazione, il progetto di Bran.co onlus che “nasce con l’obiettivo di portare un aiuto concreto alle numerose famiglie italiane in difficoltà economica”.

Ad accendere i riflettori sulla raccolta – e a denunciarne la connotazione razzista – è Memoria Antifascista, coordinamento di associazioni vicine all’Anpi e ai suoi valori. “Apprendiamo dalle pagine social di Bran.co, nota associazione figlia di Lealtà Azione, che è in atto un’iniziativa che vede coinvolta anche Esselunga, una delle maggiori catene di distribuzione italiane – scrivono in una nota – Anche in questo caso, come già accaduto in passato, il gruppo neonazista promuove una donazione, stavolta sotto forma di cessione punti Fidaty card, per alcuni progetti di aiuto alle famiglie ‘solo’ italiane”. Peraltro si sono già verificati episodi simili: “In passato altri supermercati come Conad sono caduti nell’inganno e, grazie alle campagne di informazione promosse anche da noi, hanno ritirato la loro disponibilità” proseguono da Memoria Antifascista.

Da qui la richiesta, rivolta direttamente a Esselunga, “di non prestarsi a questa iniziativa, che è discriminante e che dà voce a un’organizzazione che tra le sue fila ha dei condannati per gravi reati e apologia del fascismo”. Già nel 2017, peraltro, l’Anpi di Monza aveva preso pubblicamente posizione contro un mercatino solidale di Bran.co che aveva ricevuto il patrocinio del Comune: “Riteniamo inaccettabile che venga dato il patrocinio all’iniziativa di un’organizzazione che si pone in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana e antifascista”. E nel 2021 Banco Alimentare aveva annunciato che avrebbe assunto “i necessari provvedimenti nei confronti della struttura coinvolta (Bran.co onlus, ndr.) che ha impropriamente ceduto gli alimenti ricevuti da Banco Alimentare a Lealtà e Azione”, precisando che “tra Banco Alimentare e Lealtà e Azione non c’è alcun rapporto in essere”.

Anche in questo caso, Memoria Antifascista annuncia che “si farà promotrice di iniziative per informare i clienti Esselunga, denunciando in tutti i modi possibili, attraverso comunicati, lettere e forme di protesta, per smascherare l’inganno e chiedere alla direzione di Esselunga di non cascare in una collaborazione che offende la Costituzione e la democrazia”. Una presa di posizione necessaria perché “non possiamo lasciare spazio a gruppi neonazisti – concludono da Memoria Antifascista – che si nascondono dietro finte associazioni per diffondere i loro messaggi razzisti”.

Dal canto suo, la catena di supermercati fa sapere che “le iniziative di donazione dei punti Fidaty come quella riferita non sono in alcun modo riconducibili alle attività dell’azienda – si legge in una nota – I progetti di solidarietà promossi da Esselunga tramite il suo programma fedeltà sono resi noti attraverso i canali ufficiali di Esselunga”. In pratica: la raccolta del movimento di estrema destra non fa parte delle iniziative promozionali dell’azienda ma, come possono fare tutte le associazioni, è una richiesta diretta di Bran.co. ai suoi sostenitori.

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