Qatargate, domani detective dal Belgio in Procura a Milano. Legali: Bruxelles rinuncia a consegna figlia e moglie Panzeri

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Sono attesi per domani in mattinata in Procura a Milano i detective belgi che indagano su Qatargate, l’indagine che ha fatto emergere un sistema di corruzione che ha coinvolto alcuni parlamentari o ex parlamentari europei e che ha portato in carcere l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, l’ex suo collaboratore Francesco Giorgi, e l’ex vice presidente Ue Eva Kaili e che, in Italia, ha portato ai domiciliari la moglie e la figlia dell’ stesso Panzeri e la commercialista di famiglia, Monica Rossana Bellini, destinatarie di un mandato di arresto europeo.

Da quanto si è saputo, inquirenti e investigatori di Bruxelles arriveranno al quarto piano del Palazzo di Giustizia milanese a metà mattina. Oltre ad alcune attività tecniche, come le copie forensi dei dispositivi informatici, come pc e telefoni, sequestrati dalle Fiamme Gialle a partire dal 9 dicembre, con i fermi di Silvia Panzeri e Maria Doloresi Colleoni, e proseguiti con l’arresto della scorsa settimana della commercialista, si incontreranno con i magistrati, innanzitutto il procuratore Marcello Viola, e la Gdf per fare il punto della situazione e coordinare l’attività in vista di ulteriori ordini di investigazione europea. Non si esclude la presenza del giudice istruttore Michel Claise.
A Milano, inoltre, si sta valutando l’eventuale apertura di un fascicolo autonomo per riciclaggio.

I legali: Belgio rinuncia a consegna figlia e moglie Panzeri

Difensori, lo si evince da un documento notificato da Bruxelles (ANSA) – MILANO, 24 GEN – La procura federale del Belgio intende rinunciare alla consegna di Silvia Panzeri e Maria Dolores Colleoni, rispettivamente figlia e moglie dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri in carcere a Bruxelles e che ha firmato un accordo che prevede una sua collaborazione con la magistratura belga, un anno di reclusione, una multa e la confisca di tutti i beni finora acquisiti per circa un milione di euro.
La rinuncia alla consegna, come ha riferito l’avvocato Angelo De Riso, che con il collega Nicola Colli difende le due donne ora ai domiciliari in Italia, si evince da un documento che è stato notificato in queste ore.

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