Quando Silvio Berlusconi diceva in tv: “Sono qualunquista, se cade un governo brindo a champagne”

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Arcore, 1981. Silvio Berlusconi, 45enne, ha lanciato da pochi mesi Canale 5. I suoi intendimenti sono ormai chiari: rompere il monopolio della Rai e proporre il suo nuovo modo di fare televisione, simile al modello americano, fondato sulla pubblicità. Non tutti sono d’accordo, soprattutto a Roma. E in un video rilanciato oggi dalla trasmissione della tv della Svizzera italiana “Cliché” (di Lorenzo Buccella), e rimasto per anni sepolto negli archivi (nel 1981 andò in onda all’interno del documentario “Milano su misura”), è lo stesso Berlusconi a far capire come l’unico ostacolo alla crescita delle sue televisioni risieda nella politica romana.

Le decisioni politiche pesano in modo condizionante sulle sue scelte?, gli chiede chi lo intervista. E lui, dopo aver elogiato Milano centro propulsivo del Paese, risponde: “Beh, ahimè, sì. Io sono un qualunquista da questo punto di vista”. E racconta di amici newyorkesi che lo chiamano preoccupati ogni volta che cade un governo. Ma lui dice loro: “Guardate che sto brindando a champagne, mi auguro che non ci sia per molto tempo”.

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