Quasi tre anni dopo averlo fotografato, un’altra affascinante scoperta sul buco nero M87  

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Utilizzando il Karl G. Jansky Very Large Array, un gruppo di radiotelescopi che si trova a Socorro, nel Nuovo Messico, gli astronomi hanno osservato che il getto di materiale scaturito dal buco nero al centro della galassia M87 presenta una forma a doppia elica “simile alla struttura del Dna”. Le nuove immagini ad alta qualità, catturate a diverse lunghezze d’onda all’inizio di dicembre, hanno dato una forma tridimensionale al getto incanalato in un campo magnetico a forma di cavatappi che si estende fino a quasi 3.300 anni luce dal buco nero, una distanza mai registrata prima per quanto riguarda un getto relativistico.

Sia il buco nero, sia il ‘cavatappi’, si possono osservare nell’affascinante video in questa pagina, che risale a due anni fa ed è stato realizzato a partire da immagini trasmesse dal telescopio spaziale Hubble e svelate al mondo ad aprile 2019. Si tratta di uno zoom realizzato con nove scatti che partono da una visione d’insieme della galassia Messier 87 (M87), distante 56 milioni di anni luce dalla Terra, e arrivano al suo buco nero. L’immagine finale del buco nero è stata catturata dall’Event Horizon Telescope. Quella che segue è invece l’immagine del suo getto ottenuta recentemente dal Karl G. Jansky Very Large Array.

“Ci si aspetta che i campi magnetici elicoidali siano vicini al buco nero, e si pensa che svolgano un ruolo molto importante nel convogliare il materiale in un getto stretto – ha detto uno degli astronomi coinvolti nel progetto – ma non ci aspettavamo di trovare un campo elicoidale così forte che si estendesse così lontano verso l’esterno”.

a cura di Pier Luigi Pisa

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