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Quirinale, come funziona l’elezione del presidente della Repubblica. Ecco chi vota e come

Sono iniziate le votazioni per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Tra i partiti le divisioni sono ancora molte, proseguono gli incontri, ma le certezze su un candidato “autorevole e di alto profilo istituzionale” ancora non ci sono. L’unica cosa sicura, al momento, è la procedura che porterà alla nomina del successore di Sergio Mattarella. A sancire la modalità di elezione del Capo dello Stato è infatti la nostra Costituzione. L’articolo 84 della Carta prevede che possa essere nominato dalle Camere, riunite in seduta Comune,  ogni cittadino italiano che abbia compiuto 50 anni e goda dei diritti politici e civili.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le modalità dell’elezione del Capo dello Stato.

Elezione presidente della Repubblica, in corso la prima votazione. Incontro Letta-Salvini: “Si è aperto dialogo”. Bossi: “Draghi? Nome che può uscire alla fine”

I Grandi elettori

Il presidente della Repubblica viene eletto dai Grandi elettori. Una platea che si compone di tutti i deputati e senatori, dei senatori a vita e dei 58 delegati regionali (tre per ogni Regioni, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha solo uno). I senatori a vita che prendono parte a questa elezioni sono Giorgio Napolitano, Mario Monti, Liliana Segre, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia.

Lo scrutinio segreto

Per eleggere il presidente della Repubblica si vota a scrutinio segreto. Questo significa che il presidente della Camea, Roberto Fico, leggerà soltanto il nome scritto sulla scheda, ma non i sarà nessuna indicazione su chi ha espresso quel voto. Inoltre, per evitare il “voto segnato”, Fico leggerà solo il cognome della persona votata. 

Quirinale, Fico contro il “voto segnato”: leggerà solo il cognome della persona votata

Il quorum

Nelle prime tre votazioni serve il quorum qualificato dei due terzi del Parlamento in seduta comune: cioè 673 elettori su 1009. Durante la prima votazione di oggi, però, il numero dei Grandi elettori è di 1008, a causa della scomparsa, avvenuta ieri, del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano. Domani (martedì 25 gennaio) prima della seconda votazione la Camera si riunirà per eleggere il sostituto di Fasano e il numero dei Grandi elettori tornerà quindi a 1009.  Dal quarto scrutinio è prevista la soglia della maggioranza assoluta: 505 elettori su 1009. I presidenti Camera e Senato non partecipano al voto.

I candidati

Dopo la rinuncia di Silvio Berlusconi alla corsa al Colle, nel Pd si ragiona sulla candidatura di Mario Draghi, anche se la posizione di Giuseppe Conte complica l’ipotesi. Essendo premier, se venisse nominato Capo dello Stato dovrebbe lasciare l’incarico (la Costituzione prevede l’incompatibilità con le altre cariche) e tra i nomi che circolano come possibili presidenti del Consiglio c’è quello di Elisabetta Belloni, capo del Dis. Giorgia Meloni ha comunicato oggi che il candidato di Fratelli d’Italia è Carlo Nordio, mentre quello di Azione e + Europa è Marta Cartabia, attuale ministra della Giustizia.

I poteri del Capo dello Stato

Il presidente della Repubblica ha un ampio ventaglio di poteri che assumono più o meno peso politico a seconda della personalità che occupa la poltrona del Quirinale, che usi la moral suasion o faccia sentire la sua voce attraverso i messaggi alle Camere negli interventi pubblici. Poteri più vistosi del presidente entrano in scena quando scoppia una crisi politica e il governo arriva alle dimissioni. A quel punto il Quirinale apre le consultazioni, raccoglie i pareri dei presidenti di Camera e Senato e conferisce l’incarico. Tocca poi a lui nominare il presidente del Consiglio inviato alle Camere per avere la fiducia.



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