Iniziato il vertice tra Conte, Letta e Speranza, a casa del leader 5S.
Intanto il ministro del Lavoro Orlando ai microfoni di Radio Anch’io parla di Qurinale: “Non c’è nessuno scetticismo, Draghi è una delle carte fondamentali, la nostra preoccupazione deve essere quella di non bruciarla, ma cosi come le altre di cui si sta discutendo saranno più o meno utilizzabili a seconda della capacità di dialogo che si aprirà tra le forze politiche”. Il ministro e vice segretario del Pd, risponde alle indiscrezioni che vedrebbero lui, Dario Franceschini e un gruppo di ex renziani scettici sull’opzione di portare al Quirinale il presidente del Consiglio. “Il tema fondamentale, e che è uscito dalla direzione del Pd, resta se si vuole o meno proseguire sulla strada che ha visto la nascita del governo Draghi, se si vuole o meno mantenere un quadro di unità nazionale”.
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“Io ho parlato in chiaro alla direzione del partito e ho detto cosa penso. Penso che il tema è che Draghi è assolutamente un nome che può dare una risposta in questo momento. Il tema fondamentale è come si arriva a questa scelta, qual è il quadro che si viene a determinare e il metodo che si individua perché in questo caso il metodo è sostanza. L’idea di una elezione che non veda il mantenimento dello spirito che ci ha portato fino a qui espone il paese a una serie di contraccolpi”, dice Orlando.
“Ma – aggiunge- la carta di Draghi e delle altre che si stanno discutendo saranno più o meno utilizzabili in base alla capacità di dialogo che si aprirà fra le forze politiche. Non è un prendere o lasciare”.
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