Quirinale, l’attacco di Giorgia Meloni: “No al presidenzialismo di fatto di Draghi. Salvini premier? Scelgono i cittadini”

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MILANO – “Siamo una Repubblica parlamentare, questa storia del presidenzialismo di fatto che arriva insieme a Mario Draghi, non funziona. Noi siamo il partito più presidenzialista di tutti e rilanceremo la campagna presidenziale, ma il presidenzialismo prevede l’elezione diretta del presidente da parte dei cittadini”: la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – a margine di un incontro con gli amministratori e i candidati lombardi del partito al teatro Dal Verme di Milano – attacca sulle ipotesi che circolano in queste settimane sul futuro del Quirinale, con il presidente Sergio Mattarella sempre più vicino alla fine del settennato e ormai esplicitamente contrario a qualsiasi ipotesi di prolungare l’incarico.

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Ed è per questo che Meloni, parlando delle voci che ipotizzano un passaggio del presidente del Consiglio al posto di Mattarella, ribadisce: “Quello che non si può fare è calare persone dall’alto e decidere che il Parlamento non conta più niente”.

E se nel centrodestra l’ipotesi di Silvio Berlusconi candidato premier ha tenuto banco finora, a domanda Meloni risponde: “Matteo Salvini candidato premier alle elezioni del 2023? Penso sia giusto… Queste cose le facciamo scegliere ai cittadini, partiamo con una campagna elettorale nella quale i cittadini ci dicono quale partito sarà primo all’interno della coalizione e che quindi, in caso di vittoria, esprimerà il premier. Potenzialmente siamo tutti candidati in partenza. E quindi è assolutamente giusto quello che dice Salvini”.

La ledear di Fdi interviene anche sull’ipotesi primarie del centrodestra:  non è contraria al meccanismo delle primarie per individuare i candidati del centrodestra alle amministrative, però la regola deve “valere ovunque”.

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Green Pass, Meloni: “Nuove regole cortei valgano per tutti”

“Quelle sulle manifestazioni non possono essere disposizioni valido solo per i ‘No Green Pass’, devono essere disposizioni per le manifestazioni in generale”, ha poi detto Meloni a proposito delle nuove regole imposte dal Viminale per le manifestazioni pubbliche. “I due pesi e le due misure che si usano verso chi manifesta contro i provvedimenti del governo, piuttosto che chi manifesta a favore della sinistra sono ormai evidenti – ha aggiunto -: quando si scende in piazza contro il governo si dice che sono pericolosi untori, se scendono in piazza e si ammassano per contestare quello che è successo al Ddl Zan sono dei responsabili democratici. Siamo assolutamente favorevoli a che lo Stato dia delle regole per garantire sicurezza ai cittadini, però deve valere per tutti” ha aggiunto.

Contrarietà, la sua, che si salda alle ultime preoccupazioni sull’aumento dei contagi: “Il fatto che si continui a parlare di possibilità di zone rosse e di proroga dello Stato di emergenza è un po’ incompatibile con il racconto che il governo ha fatto circa l’utilità dei provvedimenti che stanno portando avanti, a partire da come è stato usato in Italia il Green Pass”, ha detto Meloni. “Fdi da molto tempo chiede al governo di occuparsi anche di altre questioni, come il potenziamento dei mezzi pubblici, perché altrimenti si rischia di avere questi problemi. Le mancanze del governo da questo punto di vista oggi rischiano di emergere” ha aggiunto Meloni.

Fisco, Giorgia Meloni: “Se c’è proroga emergenza no alle cartelle esattoriali”

“Le cartelle esattoriali si mandano sei mesi dopo la fine dello Stato d’emergenza, così se mi chiudi non mi chiedi: non è che l’emergenza ci può essere per tutto meno che per il fisco italiano. Se c’è la proroga dello Stato d’emergenza non si può chiedere ai cittadini di pagare 5 milioni di cartelle esattoriali”, ha aggiunto.

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