Quirinale, Salvini: “Voterei Draghi subito, ma gli scenari cambiano ogni giorno. No a elezioni anticipate”

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“Draghi al Quirinale? Lo voterei subito, ma gli scenari cambiano ogni giorno”. Il leader della Lega torna a parlare dell’elezione del presidente del Repubblica e lo fa nel nuovo libro di Bruno Vespa Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando), in libreria dal 4 novembre per Mondadori Rai libri. Nonostante il pressing e le aspirazioni al Colle di Silvio Berlusconi, che nell’ultimo pranzo con Meloni e Salvini sembra aver raccolto l’appoggio dei principali partiti del centrodestra per la sua elezione alla prima carica dello Stato, il leader del Carroccio si dice pronto a votare l’attuale premier come futuro presidente della Repubblica. “Lo voterei domattina – assicura – Ma sul Quirinale gli scenari cambiano ogni momento. Draghi è certamente una risorsa per il Paese, ma non so se voglia andarci. Anche se ci andasse, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate”.

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Il Pd e i 5S

Una discussione, quella sul successore di Mattarella, che il segretario del Pd, Enrico Letta, giudica inopportuna. “L’arrocco del centrodestra sul Colle sta bloccando le leggi”, ha detto ieri il leader dem riferendosi al ddl Zan e alla riforma elettorale. “Di Quirinale se parlerà tra tre mesi”, ha ribadito. Eppura la discussione resta al centro del dibattito tra i partiti. Sull’elezione del prossimo presidente della Repubblica “va avviato un confronto anche con il centrodestra”, ha detto ieri Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle. E ha ricordato che i grillini non hanno “nessuna fretta” di andare al voto, anche se Draghi fosse il prossimo Capo dello Stato.

E di Colle ha parlato ieri anche Romano Prodi che, su Rai 3 alla trasmissione Che tempo che fa, ha ironicamente commentato le ipotesi di un sua nomina: “Ho 83 anni, non ci penso proprio. Berlusconi ha una Provvidenza diversa”.

Quirinale, Prodi: “Ho 83 anni, non ci penso neanche. Berlusconi? Avrà una Provvidenza diversa”

Il Ppe

Salvini nel libro di Vespa parla anche di coalizione europee. “L’ingresso della Lega nel Ppe non è mai stato e non sarà mai all’ordine del giorno”, sostiene.  Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega, a Bruno Vespa nel libro ‘Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando’ in libreria dal 4 novembre per Mondadori Rai Libri. “Se noi di Identità e Democrazia – spiega il leghista – riuscissimo a unirci ai Conservatori (il partito di cui è segretario Giorgia Meloni) potremmo formare il primo o il secondo gruppo europeo. D’altra parte gli ungheresi sono a spasso, il premier sloveno è incerto, gli austriaci sono avvelenati. Bisogna correre perché a dicembre cambiano tutte le presidenze delle commissioni”.

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