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Raffaella Carrà, i funerali all’Aracoeli di Roma. Il frate: “Si è resa conto del bene che ha fatto. Oggi sia il nostro ringraziamento”

Sono stati tre giorni di celebrazioni e rose gialle. Di ricordi, di canzoni, di racconti, di lacrime, di nostalgia. Tanto è servito per dare l’ultimo saluto e celebrare Raffaella Carrà, morta senza far rumore e senza preavviso, il 5 luglio, in una clinica di Roma. Come avrebbe voluto, di lei ha lasciato intatto il ricordo del  sorriso.

Raffaella Carrà, un addio lungo tre giorni. In corteo nei luoghi della sua vita

Sergio Japino, compagno e collega di una vita, ha aspettato davanti alla basilica di Santa Maria in Aracoeli il feretro dalla camera ardente della Protomoteca, non l’ha lasciata un secondo in questi giorni. La chiesa è stracolma di fiori gialli, il suo colore preferito. Appalusi sono scoppiati quando la bara è arrivata nella basilica, e lo stesso, applausi quando ne è uscita. L’applauso che non finisce mai.

“Raffaella non c’è più, ricordiamola come avrebbe  voluto, col sorriso”, ha detto Japino, ripetendolo più volte in questi giorni. Sia una festa, non dolore.

(ansa)

“Finisce un’epoca di una tv che rimpiangeremo”

“Con la morte di Raffaella Carrà, donna di grande umanità, finisce l’epoca di una televisione che rimpiangeremo”, dice Massimo Lopez. Insieme al conduttore Alessandro Greco, è uno dei primi ad essere arrivato in chiesa. Ma da uno schermo Raffaella passa anche oggi. I funerali sono trasmessi in diretta da Rai1, e da un maxi schermo allestito in Piazza del Campidoglio a Roma. In chiesa l’ad della Rai Fabrizio Salini, Milly Carlucci, Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi, Michele Cucuzza, Beppe Convertini. Presenti anche la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro della Cultura Dario Franceschini e il candidato sindaco del Pd Roberto Gualtieri.

Frate Castaldi: “Ci ritroveremo, e sarà una festa”

Una figura minuta quella di Simone Castaldi, 48 anni, frate della basilica di Santa Maria in Aracoeli, che ha aperto il funerale: “Non sarà facile non essere retorici”, comincia. “Il dolore è tanto, la retorica sarebbe una facile scappatoia, ma Raffaella ci salverà dalla retorica, lei è stata tante cose ma retorica mai”.

“Mi chiedo se gli artisti si rendano conto del bene che fanno, che regalano”.

“Lei lo sapeva, e se anche avesse avuto dubbi in questi giorni si è resa conto di tutto il bene che ha seminato, un bene senza bandiere e senza colore, come l’abbraccio che le stiamo dando. Facciamo in modo che quella di oggi sia davvero un’eucarestia, un ringraziamento e una restituzione. Un ringraziamento a Dio per il bene che ci ha dato attraverso Raffaella e una restituzione della felicità che ci ha dato nella sua vita. Aspettiamo di ritrovarci tutti insieme. Sarà una festa sono certo che la troveremo là, in prima fila”.

L’omelia celebrata da 4 cappuccini di San Giovanni Rotondo

“Il bene da te compiuto non resterà senza ricompensa. Vai in pace Raffaella, goditi la festa del Cielo”, dice padre Francesco Di Leo. Raffaella Carrà e Japino, molto devoti a Padre Pio sono legati a San Giovanni Rotondo. Nel 2001 Carrà era stata la madrina nel nuovo centro comunicazioni realizzato lì e oggi diventato Padre Pio tv. L’anno seguente, in occasione della canonizzazione del frate cappuccino aveva condotto su Raiuno L’uomo che si innamorò di Dio diretto da Japino.

L’urna a San Giovanni Rotondo, poi Argentario

La salma di Raffaella sara cremata al cimitero Flaminio, tra oggi e domani. L’urna con le sue ceneri “appena possibile, saranno portate a San Giovanni Rotondo. Un passaggio, un saluto. Poi arriveranno all’Argentario.

(ansa)

La sindaca Raggi: “Sapeva unire tutti, era travolgente”

“Voglio salutare prima i familiari, Sergio, Gianluca, Federico e Matteo”, la sindaca di Roma è la prima a parlare dopo l’omelia. “Roma era la sua città e Roma non la dimenticherà”, dice. Raffaella, continua “riusciva a parlare  a tutti anche i più semplici, un’icona che ha varcato i confini nazionali, uno straordinario successo, il suo, dovuto a un talento innato che accompagnava con una puntualità, una precisione del lavoro e dello studio e un ingrediente segreto, un grande carisma, la capacità di trascinare e travolgere tutti quelli che lavoravano con lei o che la guardavano in tv”.

Firenze ricorda Raffaella Carrà: le note di “Come bello far l’amore” si ballano in piazza della Signoria

“Credo che tutti possano concordare su un aggettivo per lei, indimenticabile. Ti vogliamo bene, grazie per quello hai fatto e che ci hai lasciato”, conclude. Raffaella Carrà a Roma vive da quando aveva 8 anni. Ma, ripeteva, “non ho una sola città”, spiega subito dopo dall’altare Lorena Bianchetti. “Aveva scelto il nome di un grande pittore. Ha dipinto un’epoca”. L’ha segnata, disegnata, colorata.

“Che Grande donna, che grande artista  che grande persona, è stata  personaggio simbolo che ha scavalcato un secolo e un millennio. Forse solo ora vediamo  quello che è è stata, un regalo”, ha commentato Bianchetti commossa. L’applauso “anche oggi – ha concluso – è tutto per te”. E uscendo dalla chiesa per accompagnare sul sagrato la semplice bara, anche i frati officianti si sono fermati ad applaudire.

La piazza canta. “Fai rumore ovunque” gridano le persone. E non vanno via, restano, anche mentre il corteo funebre, alle 13.23, si allontana.

Migliaia in piazza del Campidoglio

Migliaia di persone, il sole è alto, caldo. È una bella giornata. Ci sono signore e ragazzine, padri, famiglie. Una folla che arriva da tutta Italia a salutare un pezzo di vita. In tanti negli anni le hanno parlato, l’hanno incontrata. I più giovani legano il ricordo alle serate con i genitori, i genitori ci sono cresciuti. Raffaella Carrà è stata un filo che ha rotto schemi e distanze. Libera, semplice. La possibilità concessa a tutti di poter toccare, passare oltre  uno schermo che da bianco e nero, nella sua carriera, è diventato a colori, al plasma, in hd, social.

Gracchia e si spegne: problemi con il maxi schermo in piazza del Campidoglio 

“Raffaella è stata una persona meravigliosa – dice Maurizio Beruffi, insegnante di diritto arrivato dal Lago di Garda per assistere al funerale in piazza del Campidoglio -. Vorrei salutarla con il messaggio che ho inciso sul basamento di una lampada che le avevo consegnato  nel 2011 a casa sua: “Al lume dello spettacolo internazionale per il rumore che è stato, che è, che sarà”. Rumore è anche il titolo di un format che Baruffi aveva scritto per lei e che è “ancora depositato in Siae”.

“Per me è stata una mamma, e una maestra che ha insegnato come stare sul palcoscenico con educazione e rispetto”, dice Salvatore Fiorello 36enne ballerino a Vienna in arte, Baci Solari.

Maurizio Beruffi 

“Da piccolo guardavo tutti i giorni ‘Pronto Raffaella”, ci ha regalato gioia, felicità, amore: a modo suo – ripete Giulio Marino, insegnante di lettere arrivato da Bari – ha reso questo mondo migliore. Lei sembrava una persona magica, venuta da un altro pianeta perché accettava tutti, comprendeva tutti, amava tutti”. Piange Giulia Del Bello, 19 anni, da Roma: “Sono commossa, avrei sempre voluto conoscerla e non ci sono riuscita. Da piccola Raffaella anche solo per tv è stata come una seconda madre, adesso rappresentata la stella più bella”.

Tre giorni di celebrazioni

E l’Italia in suo onore, balla e canta da tre giorni. Ha cantato per lei in coro allo stadio durante la semifinale degli Europei. Si canta per le strade di Firenze, di Bologna, di Roma. Come è bello far l’amore. Bello come ricordare.

L’attore Daniele Forese ha portato in piazza d Campidoglio il pupazzo originale di Gomma piuma il programma di canale 5 realizzato da Walter Mariniello: “di questa caricatura della Carrà risero in pochi – ricorda – lei, Pippo Baudo e Costanzo. Tutti gli altri vip se la presero. Per me bambino Raffaella ha rappresentato la tv garbata, cantata, parlata, dove c’era il vero intrattenimento” 

Carmen Corsi, 56 anni da Casino: “Ho fatto la valletta ad Avanti un altro, e poi il balletto di Rumore con la parrucca di Raffaella Carrà alla Corrida il 5 aprile del 2019: Raffaella mi guardava, ma non era in studio. Avevo un problema al tendine del ginocchio ma con lei che mi guardava da casa non potevo non entrare in scena” 

Japino ha chiesto che in ogni paese, città, nazione, tutti oggi le dedichino un pensiero, “anche se virtuale”. Ma non c’è niente di virtuale in un pensiero. Raffaella Carrà ha avuto il grande super potere di riuscire a passare dallo schermo e sedersi in casa con gli italiani. Oggi il pensiero è reale, ed è un ringraziamento.

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