Rai, oggi si votano i consiglieri del Cda. Tensione nel centrodestra: l’accordo ancora non c’è

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Si votano oggi i due componenti del Consiglio di amministrazione della Rai, alle 16:30 al Senato e alle 21 alla Camera. E c’è chi dice che i giochi si faranno all’ultimo secondo o che alla fine ci sarà un rinvio. Nel centrodestra c’è tensione: un accordo ancora non c’è e il nome del candidato dei pentastellati è ancora incerto.

Fuortes lavora per una Rai non condizionata dalla politica, ma le divisioni M5S rischiano di bloccare il nuovo cda

Per condurre in porto il compito che la legge 220 del 2015 affida al Parlamento una qualche intesa alla fine però dovrà venir fuori, visto che solo se i partiti si accordano sia a Montecitorio che a Palazzo Madama il board di viale Mazzini potrà avere facilmente i componenti necessari in attesa che anche l’assemblea dei soci riceva il 15 luglio le indicazioni del Consiglio dei ministri sui consiglieri designati dal governo e poi il neonato Cda Rai e la commissione di Vigilanza chiudano il cerchio.

Eccoli gli scenari probabili. Pd (93 deputati) e Movimento Cinque Stelle (160) potrebbero votare il candidato dei pentastellati; al Senato, invece, Pd (38) e M5S (75) potrebbero votare la candidata del Partito democratico Francesca Bria. Alla Camera Forza Italia (78 deputati) e Lega (132) potrebbero mettere insieme le forze per eleggere Igor De Biasio come secondo eletto, ‘blindato’ da Matteo Salvini convinto di avere i numeri per la conferma del consigliere di amministrazione uscente, quantomeno alla Camera. Lega e Forza Italia “non si ritengono garantiti” dal nuovo amministratore delegato Carlo Fuortes e dalla presidente Marinella Soldi e non intendono rinunciare in alcun modo ad avere un loro ‘uomo’ o ‘donna’ del cda. E ancora una volta i desiderata degli alleati si scontrano con quelli di Fratelli d’Italia che punta alla riconferma di Giampaolo Rossi che così sarebbe al suo secondo mandato.

Ma non è detto. Altro scenario potrebbe essere il confluire dei voti di Forza Italia e Lega su Simona Agnes, figlia di Biagio: una eventualità che penalizzerebbe Rossi che sarebbe, tra l’altro, l’unico componente del cda espressione di una opposizione già orfana della presidenza della commissione di Vigilanza Rai.

Su Italia Viva dovrebbe essersi svolta ieri una riunione nel tardo pomeriggio (via chat) per decidere. Il puzzle, però, si complica o, in ogni caso, si modifica in modo sostanziale se si mette in conto che Marinella Soldi, indicata informalmente dal governo come consigliere nel ruolo di presidente (se il Cda Rai poi la nominerà come tale), non avesse i necessari voti della commissione di Vigilanza Rai, cosa possibile.

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Possibile, a fronte del no dei pentastellati che puntano dritti verso Beatrice Coletti presidente, del ‘ni’ della Lega che avrebbe chiesto garanzie robuste e cioè la direzione del Tg1 a Gennaro Sangiuliano (ma in corsa c’è anche anche un nome forte, quello di Antonio Di Bella), la conferma degli attuali direttore e condirettore della Tgr, nonché la direzione generale a Marcello Ciannamea. E del no di Fratelli d’Italia che, se saltasse la Soldi, potrebbero realizzare l’obiettivo che hanno nel cuore e cioè Giampaolo Rossi presidente (sempre venga eletto consigliere in serata). Su Marinella Soldi al momento pesano il disappunto trasversale ma non certo di tutti per la sua quota azionaria (0,51%) nella Mysecretcase, portale web che vende sex toys, e – cosa evidenziata da diverse autorevoli fonti pentastellate – il fatto che avrebbe deciso l’acquisto del documentario su Firenze di Matteo Renzi quando era ceo di Discovery in una modalità ritenuta non lineare.

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