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Rc auto, le tariffe hanno rallentato nel 2020: ma a febbraio sono scattati i rincari

MILANO – La tendenza avviata la scorsa primavera si è consolidata: i lockdown che hanno quasi dimezzato i sinistri automobilistici nel 2020 hanno fatto scendere il costo dell’Rc auto del 13,5%. Secondo l’osservatorio Rc auto di Facile.it, a febbraio 2021 per assicurare un autoveicolo occorrevano, mediamente 464,09 euro rispetto allo stesso mese del 2020. Sono 72 euro per ognuno degli 8,65 milioni di preventivi per assicurarsi con le varie compagnie effettuati passando dal sito di comparazione dei prezzi nell’anno funestato dalla pandemia.

Tuttavia, la cattiva notizia è che la curva dei premi sembra essere tornata nell’ultimo periodo: tra gennaio e febbraio 2021 è stato rilevato un rincaro dell’1,44% dei premi medi. Forse è un effetto della “riapertura” del Paese di inizio anno: ma in tal caso potrebbe trattarsi di rialzo effimero.

Dove e perché scattano i primi aumenti 2021

Che le tariffe si fossero abbassate era noto: anche una delle ultime ricerche dell’Ania, che rappresenta il settore assicurativo, vedeva la copertura obbligatoria per gli automobilisti italiani (benché ridottasi del 27% medio dal 2013) ancora superiore rispetto alla media dei maggiori Stati europei: 385 euro in media secondo le statistiche Ania in Italia, contro 176 euro in Spagna, 261 euro in Germania, 426 euro nel Regno Unito e 428 euro in Francia.

Tuttavia con l’anno nuovo la curva sembra tornata a salire in 13 regioni italiane. I rincari maggiori sono stati registrati in Valle d’Aosta dove la tariffa media è cresciuta, in un mese, del 5%. Seguono le Marche (+3,58%) e la Toscana (+2,81%), poi Campania (+2,51%), Veneto (+1,34%) e Lazio (+1,33%).

«Dopo un lungo periodo di costante calo era inevitabile che i premi medi tornassero a crescere – dice Diego Palano, dirigente di Facile.it -. Bisognerà attendere i prossimi mesi per capire se l’aumento rilevato a febbraio sia l’inizio di un trend al rialzo che porterà gradualmente le tariffe ai livelli pre Covid o se, invece, si tratti solo di una variazione temporanea. Molto dipenderà dall’andamento della pandemia e dalle eventuali restrizioni alla mobilità che verranno introdotte». Se è vero quest’ultimo assunto, i graduali blocchi di attività imposti dal governo Draghi per il mese di marzo (almeno) dovrebbero produrre un nuovo raffreddamento delle tariffe.

I dati regionali: in Campania assicurarsi costa quasi il doppio

A livello territoriale emerge che il calo dei premi nel 2020 è in tutto il Paese: ma restano le storiche disomogeneità tra regioni. L’Emilia-Romagna ha visto la tariffa ridursi del 16,51% rispetto a febbraio 2020, la Liguria è al secondo posto con un calo del 16,41%, davanti al Lazio, dove si paga il 15,80% meno rispetto a 12 mesi fa.

Guardando la graduatoria dal basso, invece, il minor risparmio si vede in Valle d’Aosta (-5,13%), poi in Molise (-9,70%) e Basilicata (-10,15%). Se poi si analizzano i valori assoluti dei prezzi, spuntano le consolidate differenze tra Nord e Sud: in Campania, malgrado un calo annuo del 12,13%, per assicurare un veicolo a febbraio 2021 occorrevano in media 855,88 euro, l’84,42% più rispetto alla media nazionale. Al secondo posto per esosità c’è la Calabria, con un premio medio di 591,39 euro, poi la Puglia, con 531,32 euro medi. Le compagnie assicuratrici imputano tali divergenze di prezzo alla maggiore sinistrosità nelle regioni del Mezzogiorno, anche per i più diffusi episodi di frode.



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