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Recovery plan, dalle assunzioni al portale unico, ai 1000 collaboratori per le regioni ecco il dl reclutamento

Il decreto reclutamento che il governo si accinge a varare è l’ultimo tassello del pacchetto unitario sul Pnrr che prevede Governance e Semplificazioni, già approvati dal Cdm e ne rappresenta, in sostanza, la premessa. Le misure riguardano in particolare assunzioni e modalità di reclutamento di personale specializzato a tempo determinato al massimo fino al 2026, per attuare i progetti del Pnrr, attraverso concorsi rapidi e digitali.

In primis, dovrebbe contemplare l’assunzione di 350 professionisti di varia estrazione per supportare la Ragioneria Generale dello Stato per la rendicontazione finanziaria dei progetti del Pnrr (statistici, ecc), che saranno suddivisi tra i diversi Ministeri. Inoltre, prevede 16 mila assunzioni di professionisti a sostegno dell’ufficio del Processo per la Giustizia per smaltire gli arretrati della giustizia e aiutare i magistrati. E ancora sono previsti 1.000 incarichi di collaborazione (non assunzioni), ovvero una pattuglia di esperti, ingegneri, manager ed esperti di diritto, a disposizione delle Regioni inviati dove servirà sbloccare i famosi colli di bottiglia, quindi a supporto delle Pa locali per la gestione delle procedure complesse e per il monitoraggio dei tempi di attuazione dei progetti. Per il reclutamento sono previste comunque delle prove attraverso un mix di modalità semplificate e rapide (scritte, orali o colloqui) perfino per gli incarichi di collaborazione all’insegna della trasparenza.

Tra le novità più rilevanti, il varo di un portale unico per l’incontro tra domanda e offerta del lavoro pubblico, dove saranno pubblicati i bandi delle pubbliche amministrazioni sia per i concorsi ordinari, sia per gli avvisi di reclutamento per il Pnrr, e dove saranno inserite banche dati, con i curricula di laureati in collaborazione anche con gli ordini professionali.

Il reclutamento di personale specializzato nella Pa è considerato un ingrediente necessario per la riuscita della sfida del Recovery a fronte di 3,2 milioni di dipendenti pubblici che hanno un’età media di oltre 50 anni, di cui il 16,9% over 60 e che finora ha dimostrato una scarsa capacità di spesa già in relazione ai fondi europei ordinari. La filosofia complessiva è quella di spianare la strada al Pnrr in modo tale che tutto quello che potrebbe ostacolare l’attuazione dei progetti e la spesa per investimenti venga eliminato, e venga immesso capitale umano in grado di cimentarsi con le sfide, soprattutto quando sono ad alto contenuto di innovazione come i progetti legati alla transizione digitale ed ecologica che occupano gran parte delle risorse del Pnrr.

Nel pacchetto reclutamento ci sarà anche un Piano che unifica in un unico documento di programmazione i tantissimi piani che le amministrazioni devono preparare sul versante dell’organizzazione, dalla performance al lavoro agile.

Quanto alla individuazione delle procedure di reclutamento straordinario nelle varie amministrazioni, che avranno bisogno di rafforzare gli organici tecnici, migliaia di persone in base ai fabbisogni dichiarati, non si sa se entreranno nel pacchetto reclutamento.



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