Reddito di cittadinanza, sventata maxi truffa da 60 milioni di euro: 9mila denunce e 16 arresti

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Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona e Novara, su disposizione della Procura della Repubblica di Milano, stanno dando esecuzione a 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei membri di una associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al conseguimento di erogazioni pubbliche.

Gli arresti e le perquisizioni condotte nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento, hanno consentito di sventare una truffa di oltre 60 milioni di euro relativa a indebite percezioni del reddito di cittadinanza. Oltre 9.000 le persone denunciate e 16 arrestate.

Il meccanismo – ideato da una banda di italiani e romeni – funzionava così: gli arrestati si presentavano al Caf – i centri che lavorano le pratiche per avere il sussidio – delle province interessate dall’inchiesta e con i codici fiscali di romeni mai stati in Italia dicendo che si trattava di persone che erano nel nostro paese da 10 anni e avevano i titoli per inoltrare la domanda. Gli impiegati che lavoravano le domande intascavano dieci euro per pratica o lo facevano gratis sotto minaccia. Con questo meccanismo fraudolento la banda avrebbe intascato i milioni di euro da reddito cittadinanza e reddito di emergenza.

Gli arresti sono stati ordinati dalla gip Teresa De Pascale su richiesta del pm Paolo Storari per le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, associazione a delinquere ed estorsione.

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