Rider, oggi lo sciopero delle consegne. “Serve un contratto vero e proprio”

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MILANO – Stop alle consegne per chiedere “un contratto vero e proprio, con tutele reali, concrete garanzie, equità e rispetto del loro lavoro. In altre parole, un contratto collettivo nazionale“. I rider che hanno attraversato le città chiuse per i lockdown garantendo le consegne a domicilio hanno deciso di incrociare le braccia (le gambe, verrebbe da dire, visto che molti si muovono in bicicletta) e chiedere il supporto anche degli utenti, invitati per un giorno a non ordinare. A Roma, Bologna e in 30 città sono previsti presidi.

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Ad organizzare la protesta dei fattorini è stata in primis la rete RiderXiDiritti, che ha trovato grande risonanza in rete con la proposta di un #nodeliveryday. Tommaso (della rete Riders Union Bologna) ha lanciato l’iniziativa ricordando le mobilitazioni degli ultimi mesi per “richiedere diritti e tutele piene per tutti i riders, che continuano a lavorare in condizioni di precarietà e sfruttamento”. Dal capoluogo emiliano ha ricordato: “Durante la pandemia siamo stati definiti lavoratori indispensabili, e il delivery un lavoro essenziale. Ma continuiamo a fare questo lavoro a 3 euro a cottimo senza neanche la malattia”.

La Cgil del Lazio ha fatto propria la manifestazione e precisato altre ragioni della proposta: “In tutta Europa – ha scritto il sindacato – le aziende mettono in regola i ciclofattorini e garantiscono diritti, sicurezza e salario. I rider diventano dipendenti e riescono a uscire dal cottimo e dallo sfruttamento. In Italia, invece, Assodelivery continua a sfuggire al confronto e preferisce soccombere in tribunale e rischiare di pagare milioni di multe piuttosto che trattare davvero con le organizzazioni sindacali. La firma del protocollo contro il caporalato dimostra che la trattativa sindacale e gli accordi portano buoni risultati. L’unica strada è quella che dà spazio alla trattativa con i rappresentanti dei lavoratori, come sta facendo Just Eat, per dare vita a un contratto vero che tuteli i rider ed elimini ingiustizie e sfruttamento“.

Un contratto, quello richiesto dai sindacati, che superi il controverso accordo siglato dalla sola Ugl. Un contratto, quest’ultimo, “truffa” per la rete RiderXiDiritti, “che mantiene lo status quo, continua a considerarci lavoratori autonomi senza tutele e diritti”. La rete chiede, “come ha detto la maxi-inchiesta di Milano, di avere tutele: non siamo schiavi”.

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Il Nidil di Modena ha aggiunto le ragioni del supporto: “Essendo altamente ricattabili, e non potendo esercitare diritti sindacali i rider non possono scioperare, per questo hanno indetto questa giornata di mobilitazione chiedendo la collaborazione dei cittadini e dei consumatori. Fanno appello alla sensibilità dei clienti affinché non si effettui nessuna ordinazione on line per tutto il giorno. Occorre dare un segnale di protesta concreta affinché le piattaforme riconoscano i diritti dei rider al pari di tutti gli altri lavoratori”.

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