Rinnovabili: ecco le “comunità energetiche” per condividere l’energia solare

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Roma. I primi impianti nascono ai due estremi della penisola: il primo in provincia di Cuneo, il secondo a Napoli. A dimostrazione di come si possa fare ovunque, con facilità. Sono le prime “comunità energetiche” d’Italia, gruppi di cittadini (ma volendo anche imprese) che si mettono insieme per condividere lo stesso impianto rinnovabile. Prima era possibile consociarsi perusare energia verde di un impianto, ma non la si poteva condividere. Un particolare non di poco conto.

Impianti fotovoltaici “condivisi” tra condomini

Nel nord Europa, in particolare in Germania e Danimarca le “comunità energetiche” sono già diffuse da tempo, con grande partecipazione. Nel nostro paese sono autorizzate solo da pochi mesi, da quando nell’ultimo decreto Mille proroghe è stata convertita la direttiva europea che ha disciplinato il settore. Anche da noi, d’ora in poi, singoli cittadini di uno stesso condominio, associazioni, catene di negozi o aziende con uffici nello stesso stabile potranno dotarsi di un “impianto condiviso, con una potenza complessiva inferiore a 200 kW, e condividere l’energia prodotta o per il consumo immediato oppure per stoccarla in sistemi di accumulo”. Per poi utilizzarla quando necessario.

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Quali altre caratteristiche deve avere l’impianto? Deve essere connesso alla rete elettrica, attraverso la stessa cabina di trasformazione da cui la comunità energetica preleva anche l’energia di rete. Si può utilizzare, ovviamente, qualunque tipo di tecnologia rinnovabile, ma è chiaro che gli impianti fotovoltaici sono i più indicati. Alemno fino a quando non si alzerà l’asticella della potenza complessiva oltre i 200 kW, quando allora potrebbe anche entrare in gioco la tecnologia dell’eolico o del mini-idro in alcuni contesti geografici.

Incentivi per le comunità energetiche

Ma come partecipare? le occasioni possono essere le più disparate. Partiamo da due esempi concerti. Il primo arriva da Cuneo. Il secondo, invece, ci porta in Campania. Ma oltre a questi due casi già evidenti, anche il recente provvedimento collegato al Superbonus al 110 per cento per le ristrtturazioni legate all’efficenza energetica possono costituire un buon tranpolino di lancio. In questo caso, possono essere le assemblee di condominio a dare il via al progetto per distribuire poi l’energia elettrica a tutti gli appartamenti.

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I vantaggi non finicono qui. Il provvedimento che ha istituito le “comunità energetiche” ha previsto che sia collegato un incentivo da assegnare ai vari partecipanti alla comunità. Lo schema di decreto è già pronto: la tariffa incentivante si riferisce ovviamente all’energia ceduta alla rete e ora si attende che venga introdotto alla fin del periodo sperimentale.

Primi casi, da Cuneo a Napoli

Intanto, come anticipato, ci sono i primi esempi concreti. Venerdì 12 marzo, verrà inaugurata la comunità energetica nel comune di Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, realizzata grazie alla collaborazione tra l’amministrazione e il Politecnico di Torino. Un impianto fotovoltaico è stato installato sul tetto del Palazzo comunale: alimenterà anche una colonnina di ricarica per auto elettriche, utilizzabile gratuitamente con la tessera sanitaria. Una seconda colonnina è prevista all’impianto sportivo comunale. Inoltre, i pannelli daranno energia alle utenze utenze della biblioteca, della palestra e delle scuole, insieme ai quattro nuclei familiari che per primi hanno dato la loro adesione.

Un secondo esempio arriva da Napoli: al quartiere di san Giovanni a Teduccio, sul tetto della sede della Fondazione Famiglia per Maria verrà installato un impianto solare da 53kW e l’energia sarà suddivisa con 40 famiglie del quartiere, per un impianto che sarà operativo da mese di aprile. Un progetto a cui ha collaborato Legambiente, come spiega il vicepresidente nazionale Edoardo Zenchini: “In Italia ci sono due milioni di famiglie in condizioni di povertà energeticam che si possono aiutare con l’autoproduzione e interventi che riducono i consumi. Il ralancio del Sud paserà anche da questo tipo di progetti”.

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