Risolto l’omicidio dell’architetto Mottura ucciso nella sua villa: tre arresti

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Cercavano soldi facili e non sapevano che nella casa di Roberto Mottura c’erano solo 50 euro la notte tra l’8 e il 9 giugno scorsi. Tre i fermi eseguiti dai carabinieri che dal giorno del delitto indagavano per ricostruire cosa fosse successo nella villetta sulla collina di Piossasco dove l’architetto viveva con la moglie e con il figlio di 13 anni. Ora si attende la convalida del gip. 

Sorprende i ladri in casa nella notte, architetto ucciso con un colpo di pistola

I ladri erano entrati da una finestra e Mottura era sceso al piano di sotto per difendere la sua famiglia quando aveva capito che in casa era entrato qualcuno. Uno dei ladri gli aveva sparato con una calibro 22 ( un’arma identica a quella trovata nella cassaforte dell’architetto) un colpo al basso ventre recidendogli l’arteria femorale. Ora i tre ladri individuati dagli investigatori dovranno rispondere di omicidio. Poi la banda era scappata dalla stessa finestra da cui era entrata.

La vittima con la moglie 

Per mesi gli investigatori hanno seguito le loro tracce, analizzato ogni indizio trovato nella villetta dell’architetto per cercare tracce del dna dei ladri. I ladri hanno commesso un unico errore: non hanno spento subito uno dei cellulari usa e getta usati per il colpo, una piccola traccia che ha portato a loro tre mesi dopo l’omicidio. Altre tracce biologiche erano rimaste sui vestiti della vittima.

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