Roby Facchinetti chiude la polemica su Dodi Battaglia: “Siamo amici per sempre, la storia dei Pooh è sacra”

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“Guai a chi tocca la storia dei Pooh, divento una bestia”. Ospite di Marco Liorni a Italia Sì su Rai1 tramite una lettera, Roby Facchinetti ha parlato della presunta polemica con Dodi Battaglia legata alla mancata partecipazione dell’ex chitarrista del gruppo alla serata in onore del compianto Stefano D’Orazio, tenutasi il 25 settembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

“La storia dei Pooh è sacra”

“C’è un profondo rispetto che mi lega ai miei ‘amici per sempre’, verso i quali provo un’infinita gratitudine fino all’ultimo mio respiro”, ha aggiunto. E poi l’appello finale: “La nostra storia è sacra e va trattata con molta sacralità e rispetto”. Tutta la vicenda era nata dopo che, al termine della serata in memoria di Stefano D’Orazio, Facchinetti aveva risposto a una domanda sottolineando come per lui valore umano venga prima di quello artistico. Qualcuno ha interpretato quella risposta come una critica a Battaglia assente (giustificato), e Facchinetti aveva già risposto sui social respingendo qualunque polemica: “

L’altra sera a Roma, durante la bella serata di ricordo dell’amico per sempre Stefano, a un certo punto è stato lanciato il video con cui Dodi ha partecipato all’evento, essendogli stato impossibile presenziare a causa di concomitanti impegni personali. Una cosa questa che si sapeva, e che io stesso avevo difeso in pubblico sottolineando gli impedimenti dell’amico Dodi. Tanto che ho chiesto un grande applauso per lui al pubblico presente in sala, prima che venisse trasmesso il clip.

Poi, al termine del filmato, mi è stato chiesto che cosa mi fosse soprattutto rimasto dentro di Stefano: ed io ne ho sottolineato principalmente la sensibilità, la generosità, la simpatia, insomma il grande uomo che era. Aggiungendo poi un pensiero consequenziale, che avrò ripetuto in mille interviste e milioni di occasioni, nella mia carriera: ovvero che per me un artista vale poco, anche se è artisticamente grandissimo, se manca dal punto di vista umano. Ma non ho fatto, né pensato, nomi, proprio perché questo è un mio credo personale che porto dentro e diffondo da sempre. Tutto questo che vado raccontandovi, è facilmente verificabile: basta interpellare chi c’era a Roma o vedere le immagini della serata. Peccato che un giornalista, appunto, abbia però voluto far passare che con questa mia convinzione io mi riferissi a qualcuno di specifico, e in particolare a uno di noi Pooh. Ma siamo matti?!? Io non mi permetterei mai di offendere un collega, ancora meno un amico, men che meno una persona con cui ho lavorato per decenni; io ho sempre difeso la storia dei Pooh e sempre difeso i Pooh, e come singole persone e come singoli artisti. Ho sempre, e sottolineo sempre, parlato bene di coloro con i quali ho scelto di condividere un’avventura fantastica, importantissima della mia vita”.

Battaglia: “I Pooh saranno sempre nel mio cuore”

Facchinetti aveva poi aggiunto di aver espresso un concetto generico senza alcun riferimento al suo vecchio amico e compagno di band. In trasmissione è intervenuto anche Dodi, tramite un messaggio: “Tutta questa storia nasce da una serata dedicata al ‘fratello’, che il pubblico ha recepito come reunion, ma che reunion non è stata, per altro per scelte non mie. I Pooh sono nel mio cuore e sempre lo saranno”.

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