Roma-Juventus 3-4: i bianconeri prima affondano, poi firmano l’impresa

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ROMA – Solamente la squadra più insensata della Serie A, cioè la Roma, avrebbe potuto fare questo alla Juventus: ripescarla dall’abisso in cui l’aveva cacciata, ridare colore a facce ormai terree, rimandare a data da destinarsi l’aura di fallimento che avvolgeva i bianconeri che invece hanno finito in festa, passando in 7′ dal 3-1 per gli altri al 4-3 per loro, dal disastro di una partita sbagliata (eufemismo), alle vibrazioni di una rimonta da elettrochoc. I giallorossi si sono meritati tutto il peggio, compreso il rigore del possibile 4-4 fallito da Pellegrini (mani di De Ligt, espulso per secondo giallo), perché è assurdo squagliarsi dopo aver imposto il dominio, esercitato il controllo. A guardare la classifica, la differenza tra la Juve e la Roma è nei due penalty neutralizzati da Szczesny tra l’andata (a Veretout) e il ritorno, ma ieri s’è vista prima di tutto la differenza tra queste due squadre e una logica di gioco appena passabile: Mourinho e Allegri infatti hanno offerto una partita sì palpitante, ma senza né capo né coda, lenta nei ritmi, lasca nelle marcature e colma di strafalcioni. Vale poco la superiorità soverchiante della Roma in ogni fase della gara tranne che in quei 7′ in cui s’è fatta squagliare dal pallore dei tremebondi juventini: le buone squadre (anzi, le squadre) non si sbriciolano così. “Non pensavo che il livello della rosa fosse così basso”, ha certificato Mou. E non è che lui abbia fatto chissà che per alzarlo.

<<La cronaca della gara>>

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Le giocate pregevoli di Dybala e Pellegrini

Ci sono state anche cose pregevoli, come l’1-1 di Dybala (una carezza mancina dal limite), la punizione del 3-1 di Pellegrini, l’iniziativa di Morata sul 3-2 e persino l’azione del sorpasso di De Sciglio (secondo gol in 278 partite), il quale prima aveva favorito il 2-1 di Mkhitaryan contrastandolo male e deviandone il tiro ma che poi si è preso il gusto di beffare Smalling e Rui Patricio con una giocata da grande attaccante: sterzata e botta sul primo palo. L’attacco della Juve non è però rinato di colpo, no: ha fatto quattro gol con cinque tiri (il quinto, una mozzarella di Dybala al 1′), ha battuto un corner appena e come al solito ha puntato tutto sulle iniziative individuali, per lo meno fino a quando a Chiesa non si è girato il ginocchio: si teme per il crociato, la sua stagione potrebbe essere finita qui.

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La scossa di Morata

La Roma aveva scavato una marcata differenza giusto con un po’ di pressione sul portatore di palla, le ripartenze veloci nei larghi spazi, il dominio aereo sui calci piazzati (Abraham ha segnato di testa su corner di Veretout) e le bollicine del piccolo Felix. La Juve non stava esistendo. “Si può dire che nella ripresa siamo entrati un po’ alla cazzo?”, ha chiesto De Sciglio: si può dire, ma estendendo il concetto a tre quarti di match. Poi è arrivato Morata e ha dato un bella scossa ma soprattutto la Roma è crollata di colpo, senza avvisaglie. “Un collasso”, dirà Mourinho, e una gragnuola di reti segnate da giocatori che avevano giocato in maniera pessima: nell’illogicità del tutto ci sono pure Locatelli che segna di testa e Kulusevski sbagliando il tiro. Nonostante tutto, la Juve è persino riuscita a correre più volte il rischio di farsi rimontare a sua volta, a conferma che di fronte c’erano due formazioni con idee confuse e il carattere di burro (Szczesny: “Manca un po’ di personalità, di Dna Juve”,) ma almeno una delle due il suo obiettivo lo sta ancora inquadrando.

Juventus, Landucci: “Bravi a crederci sempre, il 3-2 ci ha dato fiducia”

Roma-Juventus 3-4 (1-1)
Roma (3-5-2):
Rui Patricio;  Ibanez; Cristante, Smalling; Maitland-Niles, Lo. Pellegrini (42′ st Borja Mayoral), Veretout (33′ st Carles Perez), Mkhitaryan, Vina; Afena-Gyan (26′ st Shomurodov), Abraham. (67 Mastrantonio, 63 Boer, 13 Calafiori, 19 Reynolds, 19 Zalewski, 24 Kumbulla, 8 Villar, 52 Bove, 94 El Shaarawy). All.: Mourinho.
Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Rugani, De Sciglio; Locatelli, Bentancur (19′ st Arthur); McKennie, Dybala (37′ st Chiellini), Chiesa (32′ pt Kulusevski); Kean (19′ st Morata). (36 Perin, 42 Senko, 17 Lu. Pellegrini, 20 Bernardeschi, 25 Rabiot, 21 Kajo Jorge, 38 Akè). All.: Allegri (in panchina Landucci).
Arbitro: Massa di Imperia.
Reti: nel pt 11′ Abraham, 18′ Dybala; nel st 3′ Mkhitaryan, 8′ Lo. Pellegrini, 25′ Locatelli, 28′ Kulusevski, 32′ De Sciglio.
Angoli: 8-1 per la Roma.
Recupero: 4′ e 6′.
Espulso: De Ligt al 36′ st per doppia ammonizione.
Ammoniti: Cuadrado, Veretout, Ibanez, Locatelli e Cristante per gioco scorretto.
Note: al 38′ st Szczesny ha parato un rigore a Lo. Pellegrini.
Spettatori: 33.178 per un incasso di 700.632 euro.

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