Rozzano, violenza sessuale nel ‘Parco 2’: un fermo. La vittima, 25 anni, stava andando a lavorare: salvata da un runner di passaggio

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Lo scorso 5 agosto, nel parco di Rozzano, ha bloccato una donna che stava andando al lavoro. L’ha scaraventata a terra e palpeggiata, poi si è allontanato solo per l’intervento di alcuni passanti. La Procura di Milano ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un uomo di 37 anni originario dello Sri Lanka, accusato di aver aggredito sessualmente una vittima di 25 anni.

L’inchiesta, coordinata dal pm Giovanni Tarzia e seguita dai carabinieri della tenenza di Rozzano, è partita sabato scorso. Le indagini hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione e identificare l’autore, riconosciuto dalla vittima. Durante la perquisizione domiciliare, i militari hanno trovato e sequestrato i vestiti usati dall’uomo il giorno della violenza.

Ora il 37enne si trova a San Vittore in attesa dell’interrogatorio di convalida da parte del gip. La vittima stava andando all’ospedale Humanitas, dove lavorava. Ha attraversato il “Parco 2” di Rozzano quando uno sconosciuto l’ha sorpresa di spalle, le ha messo una mano in faccia e l’ha trascinata in mezzo alle piante per violentarla. È stato un runner di passaggio a mettere in fuga l’uomo.

Il 34enne è accusato di lesioni personali e violenza sessuale, perché dopo averla buttata a terra ha palpeggiato la sua vittima. Quest’ultima, sentita dai carabinieri la mattina stessa dell’aggressione, ha raccontato cosa le è successo attorno alle 6.40: “Mi ha preso alle spalle, mettendomi la mano in faccia e mi ha portato al di fuori della strada, nell’erba, tra le piante del parco. Si è messo a cavalcioni sopra di me, sempre tenendomi la mano in faccia, con la testa premuta a terra.

Gli dicevo di lasciarmi respirare, gli ho morso un dito, lui mi diceva di stare calma, che non mi avrebbe fatto niente e non era un maniaco. Ho cercato più volte di dimenarmi, ma ogni volta che lo facevo diventava più aggressivo”. Poi ha visto in lontananza una persona che correva verso di loro, e allora la ragazza ha iniziato a urlare per cercare aiuto. Solo in quel momento “il mio aggressore si è buttato in mezzo ai cespugli ed è scappato via”.

I militari hanno visionato le telecamere del parco che hanno consentito di individuare l’uomo prima e dopo la violenza. In particolare gli investigatori hanno visto com’era vestito (maglietta e pantaloncini sportivi). L’uomo è stato riconosciuto anche grazie a un vistoso tatuaggio e a uno zainetto.

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