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Rubato il furgone della nazionale di calcio su carrozzina: “Restituitecelo. Vi perdoneremo “

Nella notte tra il 10 e l’11 maggio è stato rubato a Trani, davanti al sagrato della Chiesa dei Santi Angeli Custodi, un furgone della Nazionale italiana di powerchair football, il calcio in carrozzina elettrica. I giocatori della Oltre Sport, capitanati da Donato Grande, sono amareggiati e lanciano un appello a chi lo ha rubato o a chi possa aver visto qualcosa. Al suo interno c’erano due carrozzine personalizzate, i palloni, le paratie e tutto il necessario per partecipare al raduno organizzato dalla Fipps (Federazione Italiana Paralimpica Powerchair Sport) a Jesolo, in programma dal 13 al 16 maggio. “Qui si incontreranno i migliori giocatori della disciplina paralimpica del calcio in carrozzina elettrica per far sì che ci siano incontri e allenamenti per prepararsi ad affrontare le prime attività sportive nazionali. Sarà il primo vero incontro della Nazionale italiana di questo sport”, spiega il capitano, che è stato a Sanremo con Ibrahimovic. “Il furgone è un Fiat Ducato del 2013 adibito al trasporto di persone disabili, ha molti chilometri e poco valore sul mercato. Le carrozzine hanno una postura realizzata su misura per gli atleti che le utilizzano e dunque non possono servire ad altre persone nella quotidianità”. Quello che c’era all’interno del furgone ha, al contrario, un valore enorme per chi è stato derubato. “Lì dentro ci sono i nostri sogni e sacrifici”, commenta Anita Pallara, atleta di Oltre Sport e presidente nazionale di Famiglie Sma, “credevamo di averlo parcheggiato nel luogo più sicuro che si possa immaginare, il sagrato di una chiesa”. Il powerchair football è uno sport che in Italia è arrivato da qualche anno. “Si gioca 4 contro 4, compreso il portiere, spiega Donato Grande, “possono giocare sia maschi che femmine, si gioca con delle carrozzine elettriche su un campo regolamentare da basket. Sulla parte anteriore delle carrozzine viene montata la paratia, che serve a gestire e a tirare la palla. Vengono utilizzate delle carrozzine professionali, c’è molta tattica e molta competitività. Come sport è nato nel 1978 in Francia, in Italia è arrivato solo da qualche anno ed è praticato in 30 Paesi del mondo”. Quel furgone per gli atleti è molto importante. “Restituitecelo, fatecelo trovare da qualche parte”, chiedono Anita Pallara e il capitano. “Se lo farete, vi perdoneremo e vi ringrazieremo”.


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