Russia ai play-off mondiali, la Fifa; in campo neutro senza nome, inno e bandiera

Pubblicità
Pubblicità

LA DIRETTA

Nessuna competizione internazionale potrà essere giocata in territorio russo, con le partite “casalinghe” che saranno disputate in campo neutro e senza spettatori; inoltre, la Russia non potrà partecipare con il suo nome, ma sotto la denominazione “Football Union of Russia (RFU)”. E ancora, nessuna bandiera o inno della Russia verrà utilizzato nelle partite a cui partecipano squadre della Federcalcio russa. A stabilire all’unanimità “le prime misure immediate” in merito al conflitto in Ucraina l’Ufficio di presidenza del Consiglio Fifa, “in linea con le raccomandazioni del Comitato Olimpico Internazionale”.

Polonia e Svezia si rifiutano di affrontare la Russia nei play-off per i Mondiali. Lewandowski: “È la decisione giusta”. Szczesny: “Guerra ai nostri valori”

Nel caso specifico si tratta di permettere ai calciatori russi di scendere in campo – neutro, la Serbia si è già fatta avanti per ospitare le partite a Belgrado – con le stesse modalità e col nome di “Calciatori russi”. La discussione in corso nasce dalla volontà di salvaguardare il diritto degli atleti di ogni sport di gareggiare, ma è particolarmente delicata, viste la situazione di guerra e l’aggressione militare all’Ucraina. Ogni soluzione è dunque possibile.

La decisione nonostente la pressione delle federazioni calcistiche di Polonia e Svezia: inserite nel girone dei play-off della Russia, ne hanno di fatto chiesto l’espulsione, rifiutandosi di incontrarla anche in campo neutro. Lo stesso ha fatto oggi la Repubblica Ceca:  La nostra nazionale non giocherà in nessun caso, nemmeno in campo neutro, una possibile partita contro la Russia negli spareggi di Coppa del Mondo”, ha annunciato la federcalcio ceca. Le partite teoricamente in programma per i russi sono due: la semifinale del 24 marzo alla Vtb Arena di Mosca con la Polonia, in contemporanea con Svezia-Repubblica Ceca a Solna, e sempre a Mosca la successiva finale-spareggio per il Mondiale con la vincitrice di Solna in caso di successo con la Polonia oppure la finale per il terzo posto con l’altra perdente.

Abramovich lascia il Chelsea: il club passa agli amministratori della fondazione benefica

Intanto l’Uefa di Aleksander Ceferin, dopo avere deciso lo spostamento della finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi, sta per approvare la rescissione del contratto di sponsorizzazione da 40 milioni di euro l’anno con Gazprom, il colosso energetico della Russia di Putin. Resta invece in piedi la disputa dell’ottavo di finale di Europa League tra i tedeschi del Lipsia e lo Spartak Mosca, unica squadra russa rimasta nelle coppe europee: per la partita di ritorno del 17 marzo si valuta il campo neutro, con Svizzera o Francia tra le ipotesi accreditate.

Chelsea: “Situazione orribile, preghiamo per la pace”

Dall’Inghilterra, il giorno dopo l’annuncio di Abramovich del passaggio del Chelsea in mano agli amministratori di una fondazione benefica, il club di Stamford Bridge condanna l’invasione russa sul territorio ucraino: “La situazione in Ucraina è orribile e devastante – si legge nella nota dei Blues – I nostri pensieri sono rivolti al popolo ucraino. Tutti nel club pregano per la pace”. Venerdì l’allenatore Thomas Tuchel aveva ammesso che la situazione del proprietario del club, l’oligarca russo Abramovich, aveva “disturbato” la sua squadra.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *