Sala sui fondi residui del Pnrr: “Un governo saggio li darebbe a Milano”. Le polemiche dai governatori del sud: “Sarebbe una secessione”

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Sui fondi del Pnrr “Cosa fa un governo saggio, li da più alle realtà locali e a quelle che hanno un track record (la curva dei risultati degli investitori ndr) secondo cui possono investire. Io dico, se ci sono dei residui, dateli a Milano”. A dirlo è stato il sindaco di Milano Giuseppe Sala parlando con i cronisti al Parlamento europeo. “Sembro un provocatore ma non lo sono perché ci sono una serie di progetti che ho nel cassetto e che, se mi fossimo finanziati, io ce la faccio entro il 2026 – ha aggiunto Sala – Le parole di Fitto di ieri sui ritardi sul Piano suonano un po’ come una resa ma siccome siamo ancora in tempo estendiamo a tutti l’operazione verità e diamo i fondi a chi li sta investire”.

“Un paio di settimane fa abbiamo avuto un incontro, anche fruttuoso con il ministro Fitto a livello di direttivo dell’Anci – ha aggiunto Sala – Fitto è venuto da noi e ci ha detto guardate, qui non possiamo perdere fondi e quindi è meglio che tutti facciano un’operazione verità e comunichino al governo cosa possono fare e cosa non possono fare. Io ho risposto: guardi, caro ministro, quello che so è che l’Italia nel 2019 aveva investito a livello centrale attraverso i ministeri cinque miliardi all’anno. E le risorse non erano legate solo alla disponibilità di fondi, ma anche alla capacità di delivery delle gare”.

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Parole che hanno innescato forti polemiche. “Le dichiarazioni di Sala sul Pnrr? Questa sì che sarebbe una secessione – ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – Sul Pnrr Giuseppe Sala sbaglia completamente approccio. All’Italia sono stati assegnati oltre 191 miliardi di euro proprio perché il Sud del Paese è in difficoltà e merita, dunque, l’attenzione e i finanziamenti europei per potersi allineare alle Regioni del Nord. Senza il Mezzogiorno avremmo ricevuto molto, ma molto meno. Affermare diamo i soldi a chi li sa spendere vuol dire lasciare indietro un pezzo di Paese”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: “Credo che il mio amico sindaco di Milano non beneficerà dei soldi non spesi del Pnrr che sono destinati alla città di Palermo. Con l’aiuto del governo nazionale e con piccole deroghe motivate sui tempi, riusciremo a fare gli investimenti previsti e a realizzare i progetti. Comprendo lo spirito che anima Sala ma è altrettanto vero che Milano non è la media del Paese”.

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Al sindaco milanese si accodano però altre voci: “Finiamola di discutere filosoficamente del Pnrr: c’è un solo modo per mettere a terra quei finanziamenti: chiamare le Regioni e chiedere chi ha progetti pronti da finanziare. Se poi non sono esattamente quelli che avremmo voluto finanziare, pazienza”, dice il presidente della Liguria, Giovanni Toti, spiegando che “la Liguria è pronta, oltre ai miliardi di opere che sono già cantierate o lo saranno nei prossimi mesi, a prendersi in carico almeno altri 500 milioni di interventi”.

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