Sale il livello del Tevere, chiuso l’accesso alle banchine. Torna a preoccupare il sottosuolo della capitale

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A causa del maltempo e sulla base dell’informativa emessa oggi dal Centro Funzionale Regionale, che riporta un probabile innalzamento dei livelli idrici del fiume Tevere e dei suoi principali affluenti, la Protezione Civile di Roma Capitale, per motivi di sicurezza, ha disposto la chiusura degli accessi alle banchine lungo il tratto urbano.

A tutela delle persone, i responsabili delle eventuali manifestazioni temporanee e compagnie di navigazione dovranno sospendere ogni attività ricettiva e di imbarco dell’utenza.

Meteo, nuova perturbazione sul Lazio: Roma “capitale a rischio idrogeologico”

Il meteo sarà instabile almeno fino a domenica. Lunedì dovrebbe tornare il sereno ma tra mercoledì 24 e venerdì 26 potrebbe piovere nuovamente, così come anche il 30 e il 31 maggio.

Il Tevere cresce

Intanto però la portata del Tevere cresce. A contribuire all’aumento del volume del fiume non è l’acqua caduti a Roma negli ultimi giorni, ma anche le piogge in Umbria e quelle lungo l’appennino tosco-romagnolo, dove nasce il Tevere e dove le precipitazioni sono state decisamente più abbondanti.

Torna a preoccupare il sottosuolo capitolino

Dopo quanto accaduto in Emilia Romagna torna a preoccupare il sottosuolo capitolino. Da circa un anno, infatti, il terreno è arido e non drena. E il rischio che acquazzoni e nubifragi possano mettere in ginocchio la città c’è. Infatti secondo Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, Roma, con 383 aree soggette a fenomeni franosi è “la Capitale più a rischio idrogeologico di tutta Europa”.

I punti della città più interessati

Tra i punti della città più interessati dal fenomeno ci sono la collina di Monte Mario, viale Tiziano al Flaminio, Monteverde Vecchio, Balduina e poi ancora Parco del Pineto, Villa Glori, Camilluccia, Giustiniana, tra via Cassia e via Trionfale, a Casalotti e infine in zona Pisana, alle porte della Tenuta dei Massimi, uno dei polmoni verdi di Roma sud-ovest, e lungo via Salaria, all’altezza del Grande Raccordo Anulare.

Pioggia aumenta anche il rischio voragini

E frane a parte, con la pioggia aumenta anche il rischio voragini: i municipi più a rischio sono il II, il V, il VII, il XII, il XIII, ma anche il centro storico con le aree dell’Aventino, del Palatino e dell’Esquilino, si legge in un report dell’Ispra. Negli ultimi mesi, comunque, anche nell’XI municipio sono diverse le voragini che si sono aperte: due, a distanza di pochi giorni, nella stessa strada, via Giannetto Valli.

A Roma rischio frane

Sempre secondo l’Ispra, il Lazio risulta – insieme a Campania, Toscana, Liguria, Sicilia ed Emilia-Romagna – una delle regioni con il numero più alto di abitanti a rischio frane residenti in aree a pericolosità elevata e molto elevata: quasi 89mila, mentre il numero sale a più di 255mila se si prendono in considerazione anche i livelli di rischio più bassi. Prendendo in considerazione la sola provincia di Roma, sono 24mila circa le persone che vivono in zone pericolose e molto pericolose in quanto a rischio frane. E non va meglio per la pericolosità idraulica: nel Lazio vivono in zone a rischio oltre 850mila persone. Circa 720mila risiedono in provincia di Roma.

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