Saluti romani al funerale del padre del sindaco di Pietrasanta (Lucca)

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Il commiato è stato accompagnato anche da saluti romani e dalla frase “Camerata Adriano presente”. E’ successo sabato a Pietrasanta, la città della Versilia (Provincia di Lucca) ai funerali di Adriano Giovannetti, 84 anni, titolare dell’agraria Seardo, nonché padre di Alberto Giovannetti, attuale sindaco del centro della Versilia.

“Si è trattato di un gesto limitato, compiuto da tre persone su cinquecento presenti – spiega il sindaco Giovannetti – Che dovevo fare, chiamare i carabinieri?”. Il primo cittadino non condanna chi ha compiuto il saluto romano in una piazza pubblica, per di più ad appena 72 ore dalle celebrazioni per la Giornata della memoria. “È un gesto che non mi interessa: non sono io a dovermene preoccupare, non l’ho fatto io. Ognuno si assume le sue responsabilità”.

Per Giovannetti si tratta di “polemiche inutili, rinfocolate dai giornali” (la notizia è stata pubblicata sulle pagine locali della Nazione e del Tirreno). Tuttavia il sindaco non si dissocia dagli autori del saluto: “Non sono io che devo dissociarmi. Parli con i responsabili e gli chieda il perché di quell’azione, io non so neanche chi sono”.

E tra quelli che hanno chiamato “Camerata Adriano presente” c’è Massimo Simoni, esponente di Fratelli d’Italia: “In ambito militare è usanza chiamare il presente con il saluto. Io non ho fatto il saluto romano”. Simoni spiega di aver “chiamato il presente” come si dice in termine militare e ha così aperto l’addio ad Adriano Giovannetti: “Camerata, Adriano Giovannettì” e tutti in coro “presente”. A seguito di questa chiamata, aggiunge l’esponete di destra con un passato militante nella destra Msi (Movimento sociale italiano), poi Alleanza nazionale (AN) e infine FdI, c’è stato qualcuno che ha alzato il braccio destro a 135 gradi facendo il saluto romano. “Adriano non era un personaggio a caso, un uomo di 85 anni che ha incarnato per una vita la destra versiliese, era la sua passione. Apparteneva alla destra ma aveva amicizie anche di sinistra, era ben voluto da tutti. Non possono metterci al pari dei consiglieri genovesi che nella giornata della memoria hanno alzato il braccio. Il nostro gesto di saluto della camerata è al pari di quando Gianfranco Fini chiamò il presente durante il funerale di Giorgio Almirante”.

Simoni in passato è stato sottoufficiale dei paracadutisti e sottolinea che proprio a Sant’Anna di Stazzema durante una commemorazione fu lui a guidare il picchetto d’onore. “Questa non era una manifestazione che ricordava la guerra quindi il gesto poteva essere mal recepito. Questo era il funerale di un uomo che aveva certi ideali e avrebbe sicuramente apprezzato la chiamata della camerata. Io mi sono preso una responsabilità come consigliere provinciale di AN e ne sono fiero perché rientrava negli ideali di Adriano. Quelle sette o otto persone che hanno alzato il braccio per fare il saluto romano penso sia stata un’azione spontanea”.

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