Salvataggio Credit Suisse. Anche gli Usa al lavoro per l’opzione Ubs

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Le autorità statunitensi stanno lavorando con le loro controparti svizzere per cercare di concludere un accordo sull’acquisto da parte di Ubs di tutta o parte di Credit Suisse. Lo riporta Bloomberg citando fonti che hanno familiarità con la questione.- Secondo la fonte – che ha chiesto l’anonimato – citata da Bloomberg, i funzionari statunitensi potrebbero cercare di intervenire su questioni che potrebbero influire sui termini finali di qualsiasi accordo. Al momento non trapelano commenti da parte della Federal Reserve e del Dipartimento del Tesoro.

Il rivale Ubs è emerso come il più probabile candidato per rilevare in tutto in parte gli attivi di Credit Suisse. Lo scoglio più difficile, oltre alla ristrettezza dei tempi sembra essere quello Antitrust per l’eccesso di concetrazione nel mercato elvetico. Infatti Ubs avrebbe chiesto al governo svizzero non solo un sostanziale via libera politico, ma anche un fondo di liquidità (backstop) per l’acquisizione di Credit Suisse. Lo riporta Bloomberg evidenziando che i le due banche ed i rappresentanti del governo non hanno voluto commentare. La prima banca svizzera avrebbero chiesto al governo di «assumersi alcune spese legali o di altre perdite specifiche». Uno degli scenari più probabili vedrebbe l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs per mantenere solo business della gestione dei patrimoni, la più pregiata, cedendo la divisione di investment banking che invece è in corso di ristrutturazione. Sono, invece, ancora in corso i colloqui sul destino della divisione banca universale svizzera del Credit Suisse, che ha visto l’anno scorso una significativa performance. La fusione tra i due colossi bancari, le cui sedi si trovano l’una di fronte all’altra nella centrale Paradeplatz di Zurigo sarebbe, secondo quanto scrive Bloomberg, un «evento storico per la Svizzera e per la finanza globale». L’obiettivo sarebbe quello di annunciare un accordo tra le due banche al più tardi domenica sera anche se la situazione rimane molto fluida.

Quanto ai problemi di concorrenza Eugen Haltiner, ex presidente della Finma, l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari ha commentato: «La Comco avrebbe sicuramente delle riserve importanti perché entrambi gli istituti hanno una posizione dominante sul mercato», sostiene Haltiner in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano elvetico Aargauer Zeitung. «Già la fusione fra l’Unione di banche svizzere e la Società di banca svizzera (Sbs) è stato un percorso sul filo del rasoio in termini di legge sulla concorrenza». Mentre né la banca centrale né la commissione hanno voluto commentare ufficialmente

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