Salvini a Draghi: “Si parli anche di pace”. E vede Cartabia sulla riforma del Csm

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Matteo Salvini rompe il silenzio – che durava ormai da qualche giorno – con un appello al premier Mario Draghi e agli altri leader di partito. “Troviamoci per parlare di pace, l’Italia deve essere protagonista del cessate il fuoco”, dice il leader della Lega che sposa la linea pacifista di Giuseppe Conte.

Sì dunque a una discussione in Parlamento su un nuovo, possibile invio di armi all’Ucraina, ma la politica parli anche di pace, non solo di guerra e di missili. E così il segretario del Carroccio – che oggi ha incontrato la ministra della Giustizia Marta Cartabia – invita i partiti a trovare una soluzione al conflitto e si dice pronto ad ascoltare le proposte che arriveranno. “Mi interessa lavorare per fermare la guerra il prima possibile. Bisogna domandarsi cosa avvicina alla pace e cosa allontana. Mi sembra che tedeschi e francesi stiano facendo ragionamenti interessanti. Lavoro perché l’Europa dia una risposta unitaria”, spiega il segretario della Lega che vorrebbe organizzare un vertice tra i leader di tutti i partiti – di maggioranza e opposizione – e con il presidente del Consiglio “per parlare di pace”.

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“Mi piacerebbe sedermi intorno a un tavolo con Conte, Meloni, Berlusconi, Letta, Renzi, Draghi e ragionare di pace: l’Italia può essere il paese che promuove un messaggio di pace ed essere protagonista? L’esempio da seguire è il Santo Papa – ha detto Salvini – A me piacerebbe un incontro di tutti i leader per parlare di pace, perché gli aiuti militari li abbiamo mandati e pure quelli umanitari. Anzi, lo chiedo io un incontro sulla pace perché di guerra si sta parlando a reti unificate, l’accoglienza per fortuna l’Italia la sta garantendo, allora mi piacerebbe discutere su come avvicinare la pace”.

Salvini parla di pace ma anche delle prossime amministrative e dei rapporti con gli altri partiti di centrodestra. “FdI va da sola in diverse città. Scegliamo invece l’unità, vinciamo le comunali e dal giorno dopo chiudiamo tutte le regionali che ci sono”, dice a proposito delle tensioni con il partito di Giorgia Meloni sulla Sicilia. “Concludiamo con coalizioni di centrodestra compatte le elezioni del 12 giugno e poi ragioniamo di tutto il resto. Sono disponibilissimo a un incontro, sono a Roma fino a venerdì e poi da sabato sarò a Milano”, assicura. E a chi gli fa notare che anche il presidente di Fratelli d’Italia sarà a Milano nel fine settimana per la convention di Fratelli d’Italia, replica: “Perfetto, siamo tutti a Milano. Cosa c’è di meglio?”.

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In giornata il segretario leghista ha incontrato il ministro della Giustizia, Marta Cartabia. Un faccia a faccia chiesto dopo l’aggressione subita nel carcere di Ferrara da un agente della Polizia Penitenziaria. “Le ho chiesto la sperimentazione del taser nelle carceri, la telecamere sulle divise degli agenti, sistemi di videosorveglianza e assunzioni per la Polizia Penitenziaria. Il ministro mi ha ascoltato e su alcune cose procederemo. Da questo punto di vista sono contento”. E conclude: “Abbiamo parlato anche della riforma del Consiglio superiore della magistratura, se ne sta occupando la senatrice Bongiorno”.

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