Salvini prefigura il governo dei leader: “Dopo il voto per il Colle entrino le energie migliori”

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“Una volta eletto il presidente della Repubblica bisognerà riflettere anche sulla natura del governo, bisognerebbe mettere in campo le energie migliori possibili da parte di tutti i partiti. Sicuramente un governo debole da qui a marzo 2023 non fa un buon servizio agli italiani”. Ne è convinto Matteo Salvini che, intervenendo a Porta Porta su Rai1, traccia le possibili prospettive dell’esecutivo post-partita del Quirinale. “I partiti – sottolinea  il leader leghista – una volta eletto il presidente della Repubblica dovranno riflettere se non valga la pena metterci gli assi di briscola. Tutti, dal primo all’ultimo”. Insomma, il leader del Carroccio sembra prefigurare un ‘governo dei migliori’ con dentro i leader dei partiti.

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Al momento, però, l’unica questione certa è che i giochi per la partita del Colle sono iniziati. Silvio Berlusconi è arrivato oggi nella sua residenza romana a Villa Grazioli sull’Appia Antica e nel pomeriggio ha incontrato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, prima della riunione, questa sera, con i  capigruppo azzurri di Camera e Senato, Paolo Barelli e Anna Maria Bernini. Interlocuzioni propedeutiche, si è detto, al vertice con i leader del centrodesta, Matteo Salvini e Giorgia Meloni per parlare della prossima elezione del presidente della Repubblica e della sua candidatura. Un vertice che si sarebbe dovuto tenere questo sabato ma che, visto il rinvio della direzione del Pd inizialmente prevista per giovedì, potrebbe slittare alla prossima settimana. Insomma, mosse e contromosse strategiche.

Salvini, a proposito della candidatura del Cavaliere, ha sottolineato che “Berlusconi ha fatto tre volte il presidente del Consiglio, è conosciuto a livello internazionale, nessuno da sinistra può mettere veti a priori. Ma bisogna aspettare che lui sciolga le riserve, ha tutto il titolo e il merito di proporsi e il centrodestra sarà unito e compatto”. Ieri Berlusconi aveva detto ai suoi: “Se Draghi fosse eletto al Colle si andrebbe al voto e Forza Italia si sfilerebbe dal governo”. Parole che il segretario del Pd, Enrico Letta, ha definito “gravissime”.  Salvini torna sulla questione: “Penso che molti italiani, me compreso, avrebbero piacere che Draghi continuasse a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio di garanzia, in Italia e in Europa, perché ci sono ancora tante cose da fare in questi mesi che ci accompagnano alla fine della legislatura. La mia preoccupazione -ha concluso il leghista – è che se togli il tassello più importante di questo governo non so come ne usciremmo. Di tutto c’è bisogno fuorché di confusione in Italia”.

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Poi, ha ribadito la sua volontà di organizzare un tavolo con tutti i leader dei partiti per parlare di Colle. “Come promesso – dice Salvini – da responsabile della Lega, del centrodestra, ho già chiamato tutti i segretari di partito: mi piacerebbe che tutti si sedessero attorno a un tavolo per dare una scelta veloce e di alto profilo. Quello che non accetto sono veti. Sbaglia Letta che dice se c’è tizio non mi siedo”.

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