Sanremo 2022, Gianni Morandi e Massimo Ranieri veterani e eterni rivali

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Gianni Morandi ha 77 anni, Massimo Ranieri 70. Il primo è cresciuto a Monghidoro, l’altro al Pallonetto del Borgo Santa Lucia di Napoli. Estrazione popolare per entrambi, l’odore della colla per riparare le suole delle scarpe per Morandi, figlio di un ciabattino. Il caos e le difficoltà di una famiglia numerosa per Ranieri, quinto di otto figli. Le loro strade si sono incontrate per la prima volta più di mezzo secolo fa, erano i favolosi anni Sessanta, da allora si sono incrociate tante volte mentre uno cantava sognando i Beatles e i Rolling Stones e l’altro inseguiva la nostalgia dell’erba di casa sua.

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Eterni rivali non per scelta ma per esigenze di scena, come fossero il Coppi e il Bartali della canzone italiana. Una rivalità che parte con Canzonissima, tre mesi di sfide e un solo vincitore: “Vincevamo immancabilmente ad anni alterni”, dice Morandi seguendo le prove dell’amico all’Ariston in vista della prima sera. I due ragazzi dividevano il pubblico delle famiglie italiane, rappresentavano già il futuro della canzone italiana, predestinati a prendere il posto della vecchia guardia rappresentata dalle grandi voci classiche, quella di Claudio Villa prima tra tutte. Dopo la rivalità, l’intesa, la competizione che si scioglie in una stretta di mano. Oggi che il Festival li mette per l’ennesima volta uno contro l’altro, dicono di tifarsi a vicenda. Chissà se poi le cose stanno veramente così.

(ansa)

Nel tempo le loro strade si dividono: uno, Gianni, resta concentrato sulla musica, anche quando tutto sembra offuscato lui si iscrive al Conservatorio, studia contrabbasso; l’altro, Massimo, si dedica al teatro. Oggi anche lui è alla settima presenza al Festival, anche lui l’ha vinto, con Perdere l’amore, guarda il caso ancora una volta l’anno successivo rispetto al rivale. Anche lui ha fatto l’ospite, anche lui è uscito tante volte sconfitto. A differenza di Gianni, però, Massimo non l’ha mai presentato, anche se si è più volte proposto.

(ansa)

Tante immagini nella memoria di entrambi, come quelle della semifinale mancata nel 1969: la trasmissione quel 13 dicembre venne annullata perché il giorno prima c’era stata la strage di Piazza Fontana: “Io dovevo cantare Ma chi se ne importa e lui Se bruciasse la città”, racconta ancora Morandi mentre Ranieri sta per salire sul palco per le prove. “Il 20 dicembre passammo il turno, il 6 gennaio 1970 vinsi io. Quanto tempo… e quanti misteri ancora su quella bomba”.

Morandi aveva trionfato a Canzonissima nel 1968 con Scende la pioggia, Ranieri rispose nel ’71 con Vent’anni e nel ’73 con Erba di casa mia, quando si lasciò il rivale alle spalle, secondo. Erano anni in cui le ragazzine ancora impazzivano per loro, loro prima delle sfide al Teatro Delle Vittorie passavano i pomeriggi a giocare a scopa.

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