Sanremo 2022,la conferenza stampa finale. L’ad della Rai Carlo Fuortes: “Un peana a Amadeus”

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L’ad della Rai Carlo Fuortes: “Voglio fare un peana a Amadeus, ha condotto in modo perfetto”. Così il dirigente del servizio pubblico ha esordito alla conferenza stampa di bilancio. “I risultati straordinari li conoscete, non starò qui a ripeterli ma voglio citare il valore più straordinario, il successo che abbiamo avuto col pubblico giovane. Giusto e naturale che sia così, perché la musica dovrebbe emozionare quel pubblico, ma non era scontato per Sanremo. Il principale programma sa intercettare il pubblico giovane, con questa edizione siamo arrivati a un punto da cui partire. La Rai riceve il canone da tutti i cittadini, deve parlare a tutti i cittadini”. “La cosa importante” dice Fuortes “è che questi risultati siano stati raggiunti con la qualità, la qualità è la chiave del successo. Il pubblico è sempre più intelligente di quello che si vuole far credere, qualità e quantità si sono riunite. Il festival è andato oltre la televisione, è andato sui social. Credo che il festival indichi una linea di sviluppo molto chiara e questo è positivo per il futuro della musica italiana, di Sanremo e della nostra azienda”. Poi dice scherzando: “Mi hanno consigliato di mettere Amadeus sul cavallo della Rai”. Numeri trionfali per un evento nazionalpopolare “che” osserva il direttore di Rai 1 Stefano Coletta “nessuno ha voluto abbandonare. Il dato prevalente è quello dei giovani e dei laureati, il 64.1%, su Rai 1 sono tornati target non sempre così presenti su una rete super pop. E’ accaduto qualcosa più grande della sola tv, grazie alla direzione artistica che ha preparato lo show. Amadeus ha vinto perché ha portato sul palco la sua autenticità, perché non ha filtri e retorica. Tutti volevano abbracciarlo, ha portato inclusione e curiosità, ha vinto la sua filosofia di vita e la sua curiosità. E’ bello che siano tornati i giovani, starà a noi trasformarla in una consuetudine. Siamo molto contenti di Mahmood e Blanco, che rappresenteranno il loro paese a Eurovision a maggio. Due uomini che parlano d’amore, due bellissimi giovani”.  Per Amadeus è una giornata speciale. “E’ chiaro che il dato d’ascolto resterà, ma il triplete è una sensazione particolare” dice il conduttore “il primo festival una festa, l’anno scorso siamo piombati nel dramma, questo Sanremo è figlio del Sanremo dell’anno scorso. Lì ho deciso di dare al pubblico e soprattutto ai giovani il loro festival, dando priorità a loro. In un anno in cui sei costretto a vedere il festival da solo, e invece è un rito collettivo come i Mondiali, bisognava puntare sulla musica. Ringrazio i cantanti, Blanco ha fatto un anno primo in classifica, non aveva bisogno di essere qui. Ma gli artisti sono venuti, i miei super ospiti erano i cantanti in gara. Gli indipendenti fanno un lavoro straordinario. volevo ripartire dalla musica. Il lavoro viene preparato mesi e mesi prima, ci sono trecento persone che costruiscono quel palco, quando incontro i tecnici mi dicono ‘Grazie, abbiamo fatto un grande festival’. Ringrazio Rosario Fiorello, Checco Zalone e Lorenzo Jovanotti“. Sottolinea l’amicizia con Fiorello, che è stato fondamentale. “Con lui mi sentivo sicuro, se segni nei primi 15 minuti la partita ha un altro percorso”. La sua più grande paura – confessa – è stata quella di essere contagiato. “Ringrazio l’amministratore delegato Fuortes che quando ci siamo visti mi ha detto ‘Ho piena fiducia in te, fai il festival che vuoi fare e condivilo con il direttore di Rai 1 Coletta’. Stefano” continua Amadeus “ha condiviso ogni idea, ogni momento”. E cita Vittorio Salvetti : “Con lui ho fatto cinque Festivalbar, ho sempre in mente la sua frase: ‘Ricordati che noi non ci occupiamo di cose serie in modo leggero, ma noi ci occupiamo di cose leggere in modo serio. La musica porta emozione e gioia. Posso dire che Il mio primo festival ha fatto Rumore, il secondo ci ha fatto dire Zitti e buoni, ma il terzo è da Brividi”. Un gioco citando le canzoni vincitrici dei suoi festival. Prossimo festival ancora con Amadeus? “Per me squadra che vince non si cambia. Ne parleremo con Amadeus, lui deve essere il primo a volerlo. Ne parleremo”.

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