Sanremo, Morgan di nuovo contro Bugo: “La sua canzone fu già bocciata due anni fa”

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Ancora lite a distanza tra Morgan e Bugo, protagonisti della clamorosa squalifica nella scorsa edizione del Festival di Sanremo. Morgan, che non ha ancora digerito la sua esclusione e la presenza dell’ex partner in gara al prossimo Festival di Sanremo, lancia la sua nuova accusa in una story su Instagram. “La canzone con cui Bugo andrà a Sanremo è quella che presentò due anni fa a Baglioni e fu bocciata”. Una frase gettata in pasto ai social che non spiega e non aggiunge altro: da regolamento i brani presentati al Festival devono essere inediti e se anche Bugo l’avesse proposto due anni fa senza averlo mai pubblicato, non influirebbe sulla sua presenza tra i Big.

Bugo e il ritorno a Sanremo: “Vado a riprendermi quel che mi è stato tolto”

Lo stesso Bugo in un’intervista a Repubblica parla del suo ritorno a Sanremo come una rivalsa: “Non è una rivincita, non vivo di rivincite, ma una rivalsa sì. Quando Amadeus mi ha chiesto se volessi tornare gli ho detto che mi sarei messo subito al lavoro per scrivere una bella canzone. Ci ho messo tutta l’anima, era già pronta ad aprile”.

L’umore di Morgan è spiegato meglio in un post accompagnato da una foto scattata un anno fa proprio a Sanremo: “Febbraio 2020, un anno fa, anche se sembra una foto di 10 anni fa, da quanto sono invecchiato fisicamente, moralmente, artisticamente, spiritualmente” scrive Marco Castoldi. “Un anno che a dire ‘baratro’ non basta, e credo non solo per me, perché questa discesa agli inferi è stata attivata dalla prima quarantena e continua nella stessa ferocia esistenziale a stupire persino il mio più fondo pessimismo, che non ha mai avuto nulla a che spartire con il disumano, anzi, era frutto di un pensiero che portava a un’agire intelligente, ragionato ma di cuore. Ora sono appeso all’unica certezza che mi è data, deduzione pura e vera, vuota d’ogni speranza che riporti Primavera” conclude l’artista, “che probabilmente abbiamo ancora molta vita, finché questo dispiacere lo viviamo con stupore”.

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