Federica Brignone supergigante. La valdostana, 31 anni, vince la coppa di specialità ancora prima di scendere a Lenzerheide, in Svizzera. La sua principale rivale in classifica, Elena Curtoni, è caduta, consegnandole di fatto la Coppa. Brignone, nell’ottavo di nove superG della stagione dove ne ha vinti 3 (St.Mortiz, Atenmarkt, Garmisch), ha dunque sfruttato il primo match point aggiungendo così la Coppa di oggi alla sfera di cristallo generale conquistata nel 2020 (unica azzurra a riuscirci) e alle coppe di specialità in gigante (2020) e combinata (2019 e 2020).
Il successo va alla francese Romane Miradoli (per lei primo podio in carriera) davanti all’americana Mikaela Shiffrin, reduce da un’Olimpiade a Pechino più che deludente. Terza è la svizzera Lara Gut, campionessa olimpica nella specialità in Cina oltre che bronzo in gigante. Dietro l’elevetica, un buon 4° posto della piemontese Marta Bassino.
A Brignone, 31 anni, basta un 9° posto sul tracciato svizzero che nelle sue curve convulse e aritmiche, più simili a quelle di un gigante, elimina molte delle concorrenti tra cui appunto Curtoni (tra le due c’erano solo 99 punti di distacco in classifica di specialità). Ha rinunciato a correre Sofia Goggia, terza nella classifica di specialità: la bergamasca ha preferito concentrarsi sulla discesa dove è a un passo dalla conquista del trofeo di velocità.
Per Federica, l’azzurra più vincente in coppa del mondo (19 successi), è una coppa di riscatto dopo la delusione nel superG olimpico dove era candidata almeno al podio invece è stata solo 7^. Da Pechino Federica è tornata con due medaglie, l’argento in gigante e il bronzo in combinata, ma anche con uno strascico di polemiche dopo alcune dichiarazioni di sua madre, Ninna Quario, sulla compagna e rivale, Sofia Goggia.
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