Sci, Federica Brignone vince il superG di Altenmarkt

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Balla sulla neve, Federica Brignone. E che ritmo: vince il superG di Altenmarkt, nel Salisburghese, sciando le curve come su uno spartito. Perfettamente: la valdostana, 31 anni, specialista del gigante, porta così a 18 i successi in carriera, due di più dell’ex più vincente sciatrice azzurra, Deborah Compagnoni (poi raggiunta anche da Goggia). Per la figlia d’arte, di Ninna Quario, valanga rosa fine anni ’70, è il 2° centro della stagione dopo il superG di St.Moritz a metà dicembre. Già nella discesa di ieri in cui è arrivata 6ª, Fede aveva dato segni di poter fare la differenza nel modo in cui poche, come lei, sanno tirare le curve. Lei l’unica italiana ad aver vinto su questa pista due anni fa in combinata.

“Questa gara ho cominciato a vincerla ieri? Forse” dice Fede con un sorriso grande così. “Ma ogni volta è un’emozione diversa, oggi era difficile mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, era un superG veloce e non era facile fare tutte le curve, giù era da sciare come un gigante. Io caratterialmente non sono una persona sicura, ho bisogno sempre di certezze. Quest’anno sono un po’ più tranquilla, so di aver lavorato tanto in questi anni. Adesso ci sono le tappe italiane dove voglio fare bene e arrivare alle Olimpiadi con ancora più fiducia”.

Goggia, che spavento. Sofia cade ma non molla: “Ammaccata ma intera”

Bassino ai piedi del podio, Goggia prudente

Podio molto corto: a 4 centesimi, c’è 2ª la svizzera Corinne Suter, 3ª a 17 chiude l’austriaca Ariane Raedler che è stata in testa fino alla discesa della valdostana. Ottimo 4° posto (a +0”43) di Marta Bassino, altra gigantista, che non ha partecipato alla discesa. Dietro di lei si piazza, a gara ormai quasi esaurita, col pettorale 28, la francese Laura Gauche. Altro azzurro con Elena Curtoni, 8ª (a +0”59). Sofia Goggia, caduta malamente in discesa, ha deciso comunque di presentarsi al cancelletto: la bergamasca, che ha ammesso di essersi ammaccata e di avere dolori sparsi, ha sciato forse e giustamente non al massimo delle sue possibilità, anzi, quasi in difesa, per scacciare i fantasmi della caduta. Alla fine chiude 19ª mantendendo la leadership della specialità con 332 punti contro i 327 di Brignone. “Con la cartella che ho preso ieri non era facile, a camminare mi sento malissimo, con gli sci meglio. Ho corso con delle staffe sotto le ginocchia e mi muovo come Robocop. Dopo un volo del genere prendere 9 decimi da chi vince non è malaccio e va bene così. Ho già stilato il programmo di recupero, stasera a Bergamo mi aspettano per le terapie”. Per tornare davvero intera.

Intera è la felicità di Federica che, dopo aver vinto la coppa generale 2020 (prima azzurra a riuscirci), ha vissuto con poca serenità l’anno successivo: troppa la pressione, esterna ma anche interna, di dover dimostrare di aver meritato il trofeo che le fu assegnato dopo la chiusura anticipata della stagione causa pandemia. Pochi i risultati (5 podi e un successo nel supergigante in val di Fassa), troppe le attese. Ai Mondiali di Cortina, una debacle: decima nel supergigante, 6ª nello slalom parallelo, fuori nel suo regno, il gigante e out anche in slalom e combinata. Una vera crisi: personale e di relazioni all’interno della nazionale tanto da farle venire il dubbio se continuare o lasciare tutto. Ha ricominciato scegliendo di allenarsi in parte da sola, seguita dal fratello Davide, senza però separarsi del tutto dalla nazionale. Anche i rapporti con le compagne sembrano essersi addolciti: dopo il successo di Goggia a Lake Louis, Fede è andata ad abbracciare la sua rivale, e a farlo molto forte. Non si balla mai troppo bene da soli.

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