Sconto sulle bollette esteso per tre mesi e retroattivo: le novità sul bonus sociale nel decreto Aiuti

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Lo sconto sulle bollette per le famiglie in condizione economica di disagio si allunga a coprire il terzo trimestre dell’anno. E diventa retroattivo, ovvero si applica dall’inizio del 2022 anche a coloro che certificano ex post di avere i necessari requisiti Isee, che sono stati innalzati in corso d’opera dal decreto Energia, il numero 21 in conversione al Senato. In pratica, con un Isee inferiore a 12mila euro si può far valere lo sconto fin dall’inizio dell’anno. Se queste famiglie hanno già pagato le loro bollette, si vedranno compensare la differenza in quelle future; oppure riceveranno un rimborso, se la compensazione è impossibile. Se invece non hanno ancora pagato, si vedranno rideterminare le somme delle prossime bollette come se il bonus fosse applicato anche nei mesi passati.

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L’estensione al terzo trimestre e il calcolo dell’Isee

Sono queste le novità contenute nel decreto sui nuovi aiuti a imprese e famiglie, affrontato dal Cdm del 2 maggio. Il primo articolo del decreto Aiuti, secondo la bozza disponibile, estende al terzo trimestre dell’anno le agevolazioni sulle bollette di luce e gas e affida all’Autorità del settore, l’Arera, il compito di adottare un provvedimento (entro il 30 giugno) per rideterminare gli sconti sulla base delle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali.

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E’ proprio l’Arera a gestire questi bonus, che non prevedono mai un trasferimento di denaro ma sono versati automaticamente in forma di sconto sulle bollette di luce e gas. L’ammontare del bonus per elettricità e gas viene determinato periodicamente dall’Arera che ha il mandato di far conseguire un risparmio all’utente medio nell’ordine del 30% per il settore elettrico e del 15% per il gas. Per il secondo trimestre di quest’anno, ad esempio, lo sconto sull’elettricità va da circa 141 a quasi 200 euro grazie al potenziamento disposto prima con la legge di Bilancio e poi con il decreto Energia, a seconda della numerosità del nucleo familiare. Per il gas, alla cui determinazione concorrono anche le zone climatiche di appartenenza delle famiglie, si arriva a sfiorare i 150 euro.

In condizioni “normali”, al bonus si accede quando l’indicatore Isee (il parametro che sintetizza redditi e patrimonio delle famiglie) non supera 8.265 euro, oppure si appartiene a una famiglia numerosa (almeno quattro figli a carico) con un Isee non superiore a 20mila euro. E’ poi automatico l’accredito per i percettori di Reddito o Pensione di cittadinanza. L’erogazione del bonus è automatica: è necessario compliare la Dsu (ovvero la richiesta di attestazione di Isee) ogni anno, ad esempio in un Caf, e l’informazione sull’ammissibilità passa all’Arera. Questa la trasferisce alla società di fornitura di luce o gas, e quindi scatta lo sconto in bolletta.

Con il decreto 21, però, le fasce Isee sono state ampliate in modo da raggiungere un maggior numero di famiglie. I tecnici del Servizio Bilancio del Parlamento stimano un aumento di circa un quarto, dai 4 milioni iniziali. Il decreto Energia, dunque, ha indicato che il valore Isee è salito da 8.265 euro a 12mila, per il periodo 1 aprile – 31 dicembre 2022, quantificando in 102,8 milioni i relativi oneri.

Con l’ultimo decreto Aiuti, il governo interviene proprio su quel periodo indicato dal decreto Energia, modificandolo in “per le dichiarazioni sostitutive uniche presentate dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022”. Dà così una interpretazione estensiva della norma, “nel senso che – si legge nella bozza – in caso di ottenimento di attestazione ISEE che permette l’applicazione dei bonus sociali elettricità e gas l’eventuale intervenuto pagamento, nell’anno in corso ma in data antecedente all’ottenimento dell’attestazione, di somme eccedenti a quelle dovute sulla base dell’applicazione del bonus, è oggetto di automatica compensazione da effettuare nelle bollette immediatamente successive, ovvero qualora questa non sia possibile, di automatico rimborso. Nel caso in cui il pagamento non sia stato ancora effettuato, l’importo è rideterminato” proprio con l’applicazione del bonus.

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