Scontro Fontana-Moratti in Lombardia, iniziato l’incontro in Regione: sul tavolo il possibile ritiro delle deleghe

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Un chiarimento necessario, dopo i toni sempre più accesi delle ultime ore e le dichiarazioni di rottura. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha convocato nel suo ufficio questa sera la sua vice, l’assessora al Welfare Letizia Moratti. “Dovrà chiarire, non possiamo continuare ad andare avanti con questa strana situazione. Bisogna che si dia una svolta e che si capisca se vuole essere ancora parte di questa squadra o fare parte di un’altra squadra”, le parole di Fontana in mattinata. Uno scontro ormai chiaro, con la candidatura per le prossime Regionali come obiettivo di Moratti e quindi come motivo del contendere, all’interno di una situazione già tesa a livello nazionale, visto il crollo della Lega – che ha sempre sostenuto la ricandidatura del governatore uscente – e l’affermazione di Fratelli d’Italia alle Politiche.

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Impossibile per molti andare avanti con lo stillicidio quotidiano. La goccia, in questo caso, sono state le parole di Letizia Moratti giovedì sera a Rai Tre: “Sono stata chiamata dal presidente Fontana in un momento difficile e ho accettato per responsabilità e amore per la mia regione, con l’impegno parallelo di un passaggio di testimone a fine legislatura”. E poi: “Ho lavorato e lavoro coerentemente a quell’impegno ma coerentemente a quelle indicazioni ho costruito anche una rete civica. La mia non è un’autocandidatura ma una disponibilità, è diverso”. Frasi che hanno fatto saltare il tappo in casa Lega, ed è stato lo stesso Fontana a rispondere in tempo quasi reale: “Non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato. È una prerogativa dei partiti allora come oggi. Non era né allora né oggi nella mia disponibilità. Come tutti sanno non sono cariche ereditarie. Quindi non è molto chiaro quale spirito di servizio invochi se la condizione era quella di essere nominata vice presidente e anche candidata presidente. Non mi è chiaro dove sia il senso di responsabilità”.

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Non è escluso che anche Forza Italia abbia iniziato a provare irritazione per le uscite di Moratti, che pure ha preso come unica tessera politica proprio quella degli azzurri. E Matteo Salvini avrebbe sollevato la questione con Silvio Berlusconi, nel primo incontro dopo la vittoria del centrodestra alle politiche, ad Arcore. Per dire, in sintesi, che la Lega non avrebbe più tollerato le sue uscite. Dal canto suo, il presidente di Fi avrebbe garantito a Salvini che il suo partito “non tollererà iniziative che danneggino il governatore in carica e candidato in pectore” del centrodestra.

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Per tutto il giorno le dichiarazioni sono state sempre più nette. Roberto Anelli, capogruppo della Lega in Regione: “L’atteggiamento della vicepresidente Moratti, oltre ad essere palesemente scorretto, rappresenta un gravissimo errore politico: l’effetto della sua presa di posizione, puramente personalistica, è quello di rischiare di destabilizzare l’azione amministrativa della giunta regionale, a pochi mesi dalla conclusione di questa legislatura e, soprattutto, in un momento di profonda crisi economica contro la quale come Regione Lombardia stiamo combattendo con tutte le risorse a nostra disposizione per il bene dei cittadini”. Da qui la richiesta: “Mi appello quindi al buon senso della vicepresidente Moratti: faccia un passo indietro nell’interesse di tutti i lombardi, perché non è accettabile che si metta in contrapposizione con il presidente Fontana”.

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