Scontro sulla giustizia, l’Anm: “Sulle pagelle trattati come scolari”. Ma Renzi e Mulè rilanciano i test psicoattitudinali

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Si inasprisce lo scontro con i magistrati innescato dalle parole del ministro Guido Crosetto e alimentato ieri dall’approvazione in Consiglio dei ministri delle due nuove norme in tema di giustizia. L’Anm insorge sui nuovi criteri di valutazione delle toghe: “Le ‘pagelle’? Un termine infelice, come se fossimo scolari di una scuola”, ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, intervistato a SkyTg24. “È un testo attuativo di una delega che per più parti avevamo giudicato sbagliata”, spiega, sottolineando che i magistrati “sono valutati da tempo, da decenni, noi volevamo un sistema più efficace e più efficiente, invece credo che abbiano costruito un sistema macchinoso che rallenterà, depotenzierà la capacità delle valutazioni periodiche di intercettare le vere cadute di professionalità”.

Ma il clima è destinato a raffreddarsi ulteriormente per la vicenda dei test psicoattitudinali che il sottosegretario Alfredo Mantovano ha provato a introdurre nella procedura di ammissione alla magistratura. L’ipotesi è stata accantonata al termine di un’infuocata riunione preliminare del governo, ma oggi già viene rilanciata da Matteo Renzi (“sono in linea di principio d’accordo, ma vedendo il nervosismo che serpeggia in queste ore nei palazzi del potere penso che questi siano utili non solo per i magistrati”, ha commentato) e dal vicepresidente della Camera e parlamentare di Forza Italia, Giorgio Mulè, che torna pure all’attacco sul tema della separazione delle carriere.

Sullo sfondo del conflitto in corso, c’è sempre la frase sibillina di Crosetto che ha parlato di “opposizione giudiziaria” e lasciato intendere che in vista delle Europee c’è da attendersi che si apra una “nuova stagione” di inchieste. Espressioni che hanno indignato i magistrati. “Con il ministro non abbiamo litigato, né noi ci siamo scaldati”, ha commentato Santalucia. Domenica dopo la lettura dei giornali, ha raccontato, “ho pensato fosse necessario intervenire non per fare polemica, ma per assicurare l’opinione pubblica che i magistrati non sono eversori, non fanno complotti contro il governo. Perché al di là delle intenzioni del ministro, quella è stata l’impressione di molti che hanno letto i giornali quella mattina”.

Afferma Elly Schlein che questo è “il governo dei complotti immaginari e dei nemici a tutti i costi, perché deve essere sempre colpa di qualcun altro”. E in particolare, dice la segretaria Pd, è un governo “ossessionato dalla giustizia” che invece “non si occupa di giustizia sociale”. Quello mosso dal ministro Crosetto alla magistratura è, secondo Giuseppe Conte, “un attacco gravissimo” perché “ha attribuito alla magistratura addirittura finalità eversive”. E il leader 5S ribadisce la contrarietà ai test psicoattitudinali e alle pagelle: “Sicuramente andrebbe anche misurata, in un discorso meritocratico, per gli avanzamenti di carriera, la qualità del lavoro dei giudici. Ma misurare la qualità del lavoro dei giudici è difficilissimo, perché dovremmo misurare la qualità delle sentenze e non possiamo costruire un sistema articolato, arzigogolato, che spinga i giudici alla piena conformità”.

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