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Scudo penale e stralcio delle cartelle fiscali: come cambiano le norme in Manovra

MILANO – Alle ultime curve dell’iter di discussione cambia lo stralcio delle cartelle esattoriali previsto dal governo nella Legge di Bilancio. La norma indicata dall’esecutivo nel suo testo prevede lo stralcio automatico di quelle relative al periodo 2000-2015 di importo inferiore a mille euro. La novità delle ultime ore riguarda la data in cui scatterà lo stralcio, che slitta dal 31 dicembre al 31 marzo 2023.

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Come funziona lo stralcio delle cartelle

Come per i provvedimenti precedenti non è prevista alcuna procedura per lo stralcio delle cartelle. Sarà l’Agenzia delle Entrate e Riscossione a cancellare automaticamente tutti i ruoli relativi all’arco temporale oggetto del provvedimento. Tra le modifiche dell’ultimo minuto anche l’esclusione tra le cartelle da cancellare quelle riguardanti sanzioni amministrative, comprese le multe e le tasse locali. Ad eccezione degli interessi, che verranno comunque cancellati, saranno gli enti locali a decidere se procedere o meno a depennare o meno l’imposta dovuta.

La nuova rottamazione

Stralcio a parte, la Legge di Bilancio introduce una nuova rottamazione per le cartelle tra il 1 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022, permettendo di versare soltanto le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso per le procedure esecutive e di notifica della cartelle. Abbattute invece le spese per interessi, sanzioni e interessi di mora.

Lo stop allo scudo penale

Bloccato invece l’emendamento ipotizzato da Francesco Paolo Sisto di Forza Italia, che avrebbe previsto uno scudo penale per i reati fiscali come omessa dichiarazione dei redditi, omesso versamento o dichiarazione infedele.



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