Rischio paralisi sugli obiettivi Scuola del Pnrr. È dettagliato l’allarme lanciato dai presidi italiani. Un appello che interroga il Ministero dell’Istruzione e del Merito su “procedure farraginose”, dubbi interpretativi “che non vengono ancora sciolti” e risorse in acconto “che non arrivano”. È DirigentiScuola – l’associazione che rappresenta oltre 700 presidi in tutta Italia – a lanciare l’Sos al ministro Valditara affinché il Mim conceda “una proroga di almeno tre mesi”. Oppure partiranno “azioni di tutela”.
Sono tre i progetti che potrebbero fallire. Si tratta del Next Generation Classroom, che riguarda la ristrutturazione degli ambienti scolastici; del Next Generation Lab, che punta a realizzare laboratori innovativi; il terzo, non ultimo ma anzi strettamente connesso alla ragione “sociale” del Pnrr, si chiama Divari territoriali, è il progetto per le azioni di contrasto alla dispersione scolastica. Valore: oltre 2 miliardi e 600 milioni di euro. Non si escludono “mobilitazioni e azioni di tutela sindacale”.
“Gli obiettivi del Pnrr sulla Scuola sono a rischio. Non riusciremo a raggiungere la riduzione dei divari territoriali, della dispersione scolastica e l’ammodernamento delle tecnologie didattiche. Siamo in grave difficoltà su procedure per le quali esistono ad oggi ancora dubbi interpretativi che il Ministero, a più riprese sollecitato, non ha ancora fornito”, sottolinea la nota di DirigentiScuola. Che chiede quella dilazione di almeno novanta giorni “per gli adempimenti sulle piattaforme Futura, del ministero dell’Istruzione e del Merito, Consip-Mepa del Mef e Fvoe-Cig dell’Anac”. La categoria – mette nero su bianco – “non può più rispondere delle inadempienze altrui”.
In particolare il presidente, Arturo Fratta, spiega a Repubblica: “Siamo alle prese con i progetti del Pnrr e abbiamo enormi macigni davanti”. Perché ? “I presidi hanno ormai da decenni hanno sulle loro spalle enormi responsabilità. L’emergenza Covid ha fatto emergere con chiarezza quanto i presidi siano quotidianamente in prima linea. Ora, con le scadenze Pnrr, ci ritroviamo anche più soli e disorientati : dobbiamo affrontare procedure per le quali esistono ad oggi ancora dubbi interpretativi che il Ministero, a più riprese sollecitato, non ha ancora fornito. E soprattutto: le complesse procedure del codice degli appalti espongono i dirigenti scolastici a precise responsabilità erariali e dirigenziali”.
Aggiunge Fratta: “È veramente sconfortante vedere come i diversi soggetti coinvolti non riescano a declinare, in maniera semplice e costruttiva, tempi e modalità di quelle procedure, garantendo una serena e proficua attività gestionale già fortemente minata da criticità di sistema oramai patologiche nelle istituzioni scolastiche, vedi l’assenza dei direttori dei servizi generali e amministrativi , i cosiddetti dsga, dei collaboratori scolastici ‘prestati’ all’amministrazione, e altre criticità”.
Preoccupazioni condivise con i presidi di carie regioni, tutti in contatto con Fratta e con i tre dirigenti che si occupano di Pnrr, Pasquale Annese, Maria Catena Trovato e Donatella Bigotti. Fratta puntualizza: “Abbiamo chiesto al Ministero di farsi carico di queste difficoltà ben note: gli uffici Viale Trastevere sono consapevoli dei nodi, e occorre che intervengano, altrimenti non potremo che prevedere forme di tutela della categoria”. Serve insomma “assolutamente una proroga, altrimenti la scuola, ma tutto il governo italiano rischia la sua credibilità a livello europeo”
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