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Selene Ticchi assolta: indossò la maglietta “Auschwitzland” a Predappio

FORLì – Il fatto non costituisce reato. Con questa formula il tribunale di Forlì ha assolto Selene Ticchi, originaria di Budrio, all’epoca militante di Forza Nuova e ora nel Movimento nazionale rete dei patrioti, che il 28 ottobre 2018 indossò la maglietta con la scritta ‘Auschwitzland’ (dove il profilo del campo di concentramento prendeva il posto dell’iconico castello del parco di divertimenti) durante il raduno dei ‘nostalgici’ a Predappio (Forlì-Cesena) e per questo motivo era a processo per la violazione della Legge Mancino.

Ticchi parlò a caldo di “humor nero”, disse di aver fatto un errore “per colpa dello stress. Non ho commesso il reato di apologia del fascismo, su questo sono più che tranquilla”, sottolineò immediatamente. Forza Nuova ne prese subito le distanze sospendendola dal movimento, “che nulla ha a che vedere con le espressioni da lei adottate e con quanto ha dichiarato”. L’Associazione nazionale dei partigiani presentò una denuncia per apologia del fascismo, che riguardava non solo Ticchi ma tutti coloro che presero parte alla commemorazione della marcia su Roma; il museo di Auschwitz presentò un esposto, e anche la Disney valutò il da farsi.

La Procura aveva chiesto per Selene Ticchi una condanna a nove mesi e 600 euro di multa. “Siamo felici e soddisfatti”, commenta Ticchi, difesa dal marito, avvocato Daniele D’Urso. L’Anpi era parte civile. Si dice “molto amareggiato” per la sentenza il deputato dem Andrea De Maria, ex sindaco di Marzabotto, teatro della più grave strage nazifascista in Italia (29 settembre-5 ottobre 1944, quasi 800 morti fra donne, anziani e bambini). “Sinceramente non so cosa ci poteva essere di più evidente rispetto alla violazione della normativa vigente. Un brutto segnale per il Paese e per i valori democratici”.  “A maggior ragione – continua – mi sento impegnato a promuovere la proposta di legge, sottoscritta con altri colleghi alla Camera ed al Senato e condivisa con l’Anpi, per rendere più efficace il contrasto alla apologia del fascismo e del nazismo”.

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