Sentenza Usa che vieta l’aborto, Pillon esulta: “Ho il cuore pieno di gioia”. Letta: “Scelta sconcertante”

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L’unica voce fuori dal coro “Mi si riempie il cuore di gioia” e quella di Simone Pillon, il senatore leghista picconatore del ddl Zan. Per il resto, all’indomani della storica sentenza della corte suprema che negli Stati Uniti ha reso possibile il divieto di aborto, in Italia c’è un fiume in piena di dissenso. E di sgomento. Nel mondo politico e non solo. “La decisione della Corte americana sull’aborto è stato un errore grave perché è figlia di una svolta ideologica – dice il segretario del Pd Enrico Letta, a Rapallo per il convegno dei giovani di Confindustria –  La Corte, cambiata radicalmente da Trump, ha detto contemporaneamente no alle donne e sì alle armi. Francamente è una scelta sconcertante che non aveva nessuna motivazione e che riporterà tensioni fortissime negli Stati Uniti; ma è una scelta americana che non avrà nessun effetto in Europa e che non avrà nessuna conseguenza in Italia”.

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La sentenza ‘Roe vs. Wade’, con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa “cancella mezzo secolo di battaglie per i diritti delle donne e ci dice che non dobbiamo mai considerare un progresso come acquisito per sempre”, scrive su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza. “Dobbiamo continuare a batterci ogni giorno perché non si torni mai più indietro”. “Invereconda”, così bolla la scelta d’Oltreoceano, il ministro delle Politiche agricole ed esponente M5s, Stefano Patuanelli che esorta: Teniamo lontani dall’Italia e dall’Europa queste pulsioni di ideologia estrema che annullano i diritti delle donne”. E ancora. “Una decisione che riporta l’America dei diritti  indietro di 50 anni. Una decisione ideologica ispirata dalla destra reazionaria che da un lato tutela il diritto di sopprimere la vita con le armi e dall’altro colpisce il diritto di scelta delle donne”, scrive su Twitter Sandra Zampa, responsabile Salute Pd.

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Ma lo sconcerto non arriva solo dal mondo politico. La scrittrice Dacia Maraini a Pesaro dove ha ritirato il premio “Passaggi 2022” parla di decisione perversa. “Diciamoci la verità – spiega -: è una sentenza che fa passi indietro rispetto ai diritti umani. Anche se io penso che questa società fosse a misura di donna non ci sarebbe proprio l’aborto. L’aborto, purtroppo, è una richiesta delle donne che sono state sempre impedite di avere una libertà di gestire il proprio corpo. Ma se ci fosse una società a misura di donna, ripeto, non ci sarebbe proprio l’aborto. Quindi, direi che è una conquista triste,  basata sulla violenza, sempre sulla violenza. A nessuna donna piace abortire, però se per secoli non si è data la possibilità di usare i contraccettivi, erano proibiti, la donna giustamente lo considera un diritto”.

Gongola invece il leghista Simone Pillon che, nero su bianco ha espresso via social tutta la sua soddisfazione, mettendo in campo anche San Giovanni Battista. “Ripensando alla straordinaria sentenza della Corte Suprema Usa ancora mi si riempie il cuore di gioia – scrive su Facebook – Gioia per i bambini che si salveranno dalla morte.Gioia per le mamme e i papà che saranno finalmente aiutati a scegliere per la vita. Gioia per le giovani generazioni che potranno essere educate a conoscere la sacralità della vita sempre”.”Il mondo intero- prosegue Pillon- è debitore di quei sei coraggiosi giudici che nonostante minacce, sabotaggi, censure, aggressioni e odio, hanno saputo tirare dritto, scrivendo pagine che resteranno nella storia per sempre. Tutto questo nella giornata del Sacro Cuore e nella memoria di san Giovanni Battista, che riconobbe il Signore mentre entrambi si trovavano ancora nel grembo delle loro madri. A noi la battaglia, a Dio la vittoria”.

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