Lo Shakhtar Donetsk ha presentato un reclamo alla Commissione dell’Unione Europea contro la Fifa, affermando di aver perso 40 milioni di euro a causa della decisione, presa nello scorso giugno dal massimo ente calcistico mondiale, di concedere ai giocatori stranieri tesserati per club ucraini di svincolarsi gratuitamente per una stagione, quindi fino al prossimo 30 giugno: una opportunità che in molti hanno colto, come ad esempio i brasiliani Ismaily (Lille), Marlon (Monza) e Tetê (Leicester) o l’israeliano Solomon (Fulham). Lo Shakhtar aveva precedentemente presentato ricorso anche alla Corte Arbitrale dello Sport (Cas), ma a gennaio il caso era stato archiviato. “Ci aspettiamo che la Commissione europea comprenda e apprezzi le estreme pressioni finanziarie cui è sottoposto il nostro club a causa delle azioni della Fifa, in un momento in cui la nostra nazione è devastata da una guerra illegale”, ha dichiarato Sergei Palkin, amministratore delegato dello Shakhtar. “Anche in questi tempi tragici e disperati, il calcio offre sollievo e speriamo che come club ucraino ci venga permesso di funzionare correttamente per portare un po’ di gioia ai nostri sostenitori, ai giocatori e alle nostre famiglie”.
Secondo il club ucraino il danno ricevuto ammonta a 40 milioni di euro e pretende che la Fifa glieli risarcisca, anche perché “temiamo una proroga fino al 30 giugno 2024”, paventa Palkin, infine durissimo contro l’organizzazione guidato da Gianni Infantino: “Abbiamo potuto sperimentare la parzialità e l’ingiustizia insite nel sistema legale del calcio internazionale, un processo che manca di integrità e trasparenza e che chiaramente non è adatto allo scopo. La Fifa ha costruito un sistema in cui può influenzare l’esito delle decisioni del Cas, quindi chiediamo che il calcio internazionale si unisca per riformare le procedure legali e gli standard di governance del nostro sport. Il Cas dovrebbe essere protetto dall’influenza di tutte le parti esterne – compresa la Fifa – e dovrebbe essere in grado di decidere sui casi in modo trasparente con piena imparzialità ed equità”.
Russia e Bielorussia, si apre un anno di tensioni e boicottaggi nello sport. E gli azzurri non sanno quali campioni affronteranno
Go to Source