Sì al Green Pass obbligatorio alla Camera: ipotesi taglio dello “stipendio” per i trasgressori

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La conferenza dei capigruppo alla Camera ha dato il via libera all’obbligo di Green Pass per i deputati. La decisione verrà ufficilizzata durante la riunione dell’Ufficio di presidenza convocato questa sera con l’obiettivo di allineare le regole di Montecitorio alle disposizioni previste dall’ultimo decreto con il quale il governo ha esteso l’obbligo per i lavoratori e, appunto, le cariche elettive. “Finalmente in Parlamento entra l’obbligo del Green Pass”, esulta su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta. Come per le aziende, non sarà Montecitorio a pagare i tamponi ai parlamentari. Quest’ultimi però potranno attingere dal Fondo di solidarietà alimentato dai loro contributi.

Secondo quando si apprende, tra le ipotesi al vaglio dell’Ufficio di presidenza ci sarebbe quella di sospendere i deputati sprovvisti di certificato verde. Un provvedimento che per i trasgressori comporterebbe il divieto di entrare in aula e il conseguente taglio della diaria percepita da ciascun eletto in base al tasso di presenza alle votazioni. “Oggi, come è sempre stato, quello che accade fuori, accadrà dentro il Parlamento. Quindi le regole che varranno per fuori varranno per la Camera”, aveva detto il presidente della Camera Roberto Fico annunciando l’astensione del pass anche per gli eletti di Montecitorio 

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Nel frattempo anche la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha convocato per il 5 ottobre il consiglio di presidenza per valutare l’applicazione del Green Pass a Palazzo Madama. Il governo ha dato tempo fino al 15 ottobre per adeguarsi alle nuove disposizioni previste dal decreto.

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