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Simone Inzaghi: “Inter sfida importante. Nessun altro big via dopo Hakimi”

In una sala conferenze all’interno dello stadio di San Siro, Simone Inzaghi ha affrontato la sua prima conferenza stampa da allenatore nerazzurro, rispondendo alle domande dei cronisti.   
 
Che emozioni prova a sedersi sulla panchina dell’Inter campione d’Italia?
“Innanzitutto buongiorno a tutti. Ho grandissime motivazioni. So che davanti a me si prospetta una sfida importante. Zhang, Marotta e Ausilio hanno dimostrato una grandissima motivazione nel volermi. Troveremo un gruppo forte, una società forte e dei tifosi che ci sosterranno”.
Com’è arrivato alla decisione di lasciare la Lazio dopo tanto tempo?
“All’Inter ho trovato persone che in quattro o cinque giorni mi hanno fatto capire di volermi a tutti i costi. Siamo l’Inter e faremo di tutto per difendere lo scudetto. Faccio i complimenti alla società, a mister Conte e ai ragazzi”.
Come pensa che potrà costruire la squadra della prossima stagione?
“Il momento è delicato per tutte le squadre. Sapevo della partenza di Hakimi. La società mi ha promesso che la squadra rimarrà forte e competitiva come lo scorso anno. Sappiamo dove dobbiamo intervenire. Dobbiamo difendere lo scudetto e fare un miglior percorso in Champions: l’Inter è una squadra internazionale, ma è dal 2009-2010 che non raggiunge gli ottavi”.

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A che livello pensa di potere portare Romelu Lukaku?
“L’ho sentito diverse volte. Era deluso per l’eliminazione col Belgio. È fortissimo e in questi due anni è stato assecondato nel migliore dei modi dai suoi compagni”.
Con Eriksen ha parlato?
“Prima dell’Europeo sì, ma non dopo l’infortunio. Mi spiace moltissimo. Ci puntavo. Avrà bisogno dei suoi tempi. Intanto abbiamo preso Calhanoglu che mi è sempre piaciuto molto. Intanto Christian lo aspetterò a braccia aperte”.
Cosa terrà e cosa vorrà cambiare dell’Inter di Conte?
“Devo dare continuità a un lavoro di due anni fatto nel migliore dei modi, per ottenere gli obiettivi che ci siamo posti”.
Come pensa che sarà affrontare la Lazio come avversario?
“Sono stati 22 anni bellissimi. Ma era giunto il momento di cambiare. La spinta della dirigenza dell’Inter è stata forte”.
Quale dovrà essere la matrice della sua Inter?
“L’intensità anzitutto”.
Chi non va ceduto dopo Hakimi?
“Sapevamo già della partenza di Hakimi, dolorosa ma preventivata. Era richiesto da tutta Europa, sono stati bravi i direttori a portarlo all’Inter. La squadra rimarrà competitiva, come si è visto con Calhanoglu, operazione non semplice”.
È contento di incontrare di nuovo De Vrij, che ha già allenato alla Lazio?
“Sarà un piacere. Con Kolarov e con Handanovic ho fatto a tempo a giocare. Ma avrò un grandissimo rapporto con tutti i giocatori”.
Arriva in una grande squadra in ritardo, si parlava di un suo possibile arrivo alla Juve negli anni scorsi.
“Questo era il momento giusto”.
Dopo tre stagioni fuori ai gironi, l’Inter come può fare meglio in Champions?
“L’Inter è arrivata corta per gli infortuni. La Champions è durissima e fisica. Ci stiamo attrezzando, sapendo che giocare ogni tre giorni sarà molto dispendioso”.

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Teme le pressioni?
“Mi piacciono le sfide. Ci sono abituato. Sapevo che l’Inter dovrà perdere qualche grande campione. So che sarà un campionato lungo. Dovremo essere bravi a cercare di trarre vantaggio dalla situazione”.
Davvero aveva dato la sua parola a Lotito che sarebbe rimasto alla Lazio?
“Nella vita vanno fatte delle scelte. Ringrazio Lotito, ottimo presidente con grandissime idee. Ma si era chiuso un ciclo. A cena con lui e con Tare mi ero preso tempo. L’indomani mattina ho deciso di cambiare, e la prima persona che ho deciso di avvisare è stata Lotito”.
Teme altre cessioni oltre a quella di Hakimi?
“Mi è stato detto che gli altri giocatori più importanti rimarranno qui all’Inter. Young è partito. Gli esterni sono molto importanti. Eriksen non sarà disponibile. Siamo al lavoro per trovare sostituti all’altezza”.
Il derby col Milan sarà importante anche per la lotta scudetto?
“Qua a Milano so che la rivalità è forte, come a Roma. Il Milan è una squadra forte, che per 20 giornate è stata in testa alla classifica, con un allenatore forte che conosco bene. Sarà una sfida affascinante”.
Calhanoglu potrà essere il suo Luis Alberto qui all’Inter?
“Penso di sì. È un giocatore di qualità e quantità. Molto bravo sui calci piazzati. Era nella mia testa da tempo. Non avendo a disposizione Eriksen abbiamo deciso di puntare su di lui”.
Dimarco potrà trovare spazio nella sua Inter?
“Lo valuterò e cercherò di farlo rendere al meglio. Ci puntiamo molto. Come su Perisis, che purtroppo è ancora in quarantena Covid. Ma farà molto bene nel nostro sistema”.
Che rinforzi si aspetta? E chi sono gli incedibili della rosa attuale?
“Il mercato è in continua evoluzione. Con il mio staff valuterò tutti i giocatori che porto in ritiro”.
Barella, Bastoni e Lautaro sono giovani, due sono in finale all’Europeo e l’altro di Coppa America. Potranno fare la differenza nell’Inter?
“Auguro loro di vincere. Ho sentito Lautaro, è carico e vuole vincere contro il Brasile”.
Cosa le è piaciuto dell’Inter come avversaria? E chi porterebbe con sé della sua Lazio?
“L’Inter era molto compatta ed era difficile segnarle. Spero di fare divertire il pubblico segnando tanti gol”.
Cosa pensa dell’Italia di Mancini?
“Aveva già fatto ottime qualificazioni. Roberto è stato mio compagno di squadra, sapevo che avrebbe potuto fare bene”.
Stefano Sensi può essere adatto alla sua Inter?
“Ho grande fiducia e stima nei suoi confronti. È molto intelligente. Sa sempre dove stare in campo. Dovremo essere bravi ad aiutarlo a superare i problemi che ha affrontato nell’ultimo anno e mezzo”.



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