TORINO – Salutandosi, proprio all’ultimo respiro della cerimonia di premiazione, Novak Djokovic ha sussurrato a Jannik Sinner: «Ah, ok: allora ci vediamo a Malaga». Ma potrebbe anche aver aggiunto qualcosa del tipo: «Ma tu come sei organizzato per andare in Davis? Come vai, quando arrivi?». Magari anche un passaggio, chi lo sa. Eh già, perché il gioco degli incroci dei due finalisti delle Atp Finals 2023 potrebbe non essersi concluso a Torino: chissà che non rivedremo una “bella”.
Il bambino e il campione: il momento di felicità della mascotte che accompagna Sinner in campo
Coppa Davis al via da mercoledì
Mercoledì, infatti, comincia in Spagna l’ultimo atto della stagione 2023 del tennis, che viene chiusa tradizionalmente dalla Coppa Davis. Che non sarà più quella di una volta, certo, ma un minimo di passione ancora l’accende. Ciò premesso, va spiegato che Italia e Serbia potrebbero incrociarsi in semifinale. A una condizione, naturalmente: che entrambe vincano i quarti di finale, gli azzurri contro l’Olanda, i serbi contro la Gran Bretagna. Se la doppia congiuntura si verificherà, sappiate anche che la regola della competizione prevede la sfida, nei confronti tra le squadre, dei numeri uno.
Djokovic: “Sinner è vicino a vincere uno Slam e a diventare il numero uno al mondo”. Jannik: “In un anno sono diventato un altro giocatore”
Sinner contro Djokovic, 3 volte in 11 giorni
Quindi, di nuovo, again, Sinner-Djokovic. Ancora tu, ma non dovevamo vederci più, per dirla con Mogol e Battisti: accadrebbe una cosa inedita, perché dopo il match del round robin di martedì 14 novembre, finito a favore di Sinner, e la rivincita di domenica 19 con la vittoria di Djokovic, potrebbe esserci un extra time, e sarebbe in calendario sabato 25. Due giocatori che si affrontano tre volte in 11 giorni: non s’è mai visto nel tennis. È vero che, esattamente dieci anni fa, tra il serio e il faceto, Djokovic affermava di frequentare più Rafa Nadal (sul campo, sia chiaro) che la propria mamma, e non sembrava averne tutto questo piacere (sentimento ricambiato, verosimilmente, dallo spagnolo).
Djokovic in gioco grazie a Sinner
Se questo ipotetico (ma mica poi tanto) evento dovesse accadere, in fondo la colpa/merito è tutta del tennista azzurro che, dopo averlo sconfitto nella seconda partita del girone eliminatorio dell’ex Masters, avrebbe potuto anche attuare una tattica alla Brad Gilbert, famoso primo coach di Agassi che professava nel suo libro la filosofia del “Vincere sporco” (winning ugly): per eliminare Djokovic sarebbe bastato che Jannik perdesse contro Holger Rune. Invece l’azzurro ha scelto il rispetto, la serietà e la sportività battendosi e vincendo in tre set ma, così facendo, ha rimesso in gioco il serbo.
Djokovic vince le Atp Finals: Sinner battuto con un doppio 6-3
Volandri: “Sinner crescerà giocando contro i migliori”
E ha fatto benissimo, perché chi ama lo sport vuole che il messaggio sia pulito e legale. Ad esempio, capitan Filippo Volandri che lo aspetta a Malaga con il resto della squadra. Volandri, oltre a essere certo che Jannik avrà il tempo di «resettarsi e ripartire» ritiene che «è sempre meglio giocare più volte contro i grandi giocatori: così si impara tantissimo e a uno come Jannik piace conoscere gli avversari, studiarli. Se non li affronti, non sai mai esattamente cosa ti aspetta. E la seconda o terza volta che ci giochi non è mai come la prima, è decisamente meglio della prima. Anche se l’avversario dall’altra parte si chiama Djokovic. Perché Sinner è un ragazzo cui basta una volta per capire, poi sa fare i compiti. Certo, non è assicurata la vittoria, ma quello è un altro discorso». Sinner è pronto e felice di andare: «Il gruppo mi dà tranquillità, è bello stare insieme». Vedremo come andrà. Se poi Djokovic avesse saputo che la Federtennis ha predisposto oggi un viaggio privato per Jannik destinazione Malaga, magari il passaggio glielo avrebbe chiesto lui.
Go to Source