Sondaggi, Draghi il più citato dai mezzi di informazione: ben 2 volte al minuto negli ultimi 22 giorni

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Da “Super Mario” non ci si poteva aspettare altro. Mentre i social ironizzano sul nome del presidente del Consiglio, il premier spopola nei sondaggi al punto da risultare uno dei nomi più citati tra i governanti. A rivelarlo è l’indagine condotta da Mediamonitor.it su oltre 1500 fonti di mass media tra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog. Stando ai risultati del monitoraggio, da quando Mario Draghi ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica Mattarella, il suo nome è stato pronunciato quasi 68.804 volte dai mezzi di informazione italiani. Un vero record per il premier, citato in appena 22 giorni addirittura due volte al minuto.

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I leader politici

Ma Mediamonitor.it ha monitorato anche la visibilità, sempre nel periodo compreso tra il 3 e il 24 febbraio, anche di altri leader politici italiani. A balzare in vetta alla classifica, alle spalle di Draghi, è Matteo Salvini che con le sue giravolte ideologiche e il suo appoggio al nuovo esecutivo ha scosso la scena politica, al punto da essere invitato nelle trasmissioni radiofoniche e televisive 2.371 volte (per un totale di 18.878 citazioni, un terzo meno del premier). Decisamente inferiori i richiami per Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (unico partito all’opposizione), citata dai mass media “solo” 12.337 volte in 22 giorni.

Non va meglio al Movimento 5 Stelle che, dilaniato da espulsioni e defezioni, raggiunge il leader leghista, per citazioni, solo sommando quelle ottenute da Beppe Grillo (10.686) e Vito Crimi (7.548). Male il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ultimo in classifica per citazioni nelle radio e nelle tv (la menzione del suo nome appare appena 688 volte), ma non nelle televisioni (qui risale a quota 10.537). Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi non tocca invece quota 10mila e si attesta su 8.424.

I ministri

Non mancano i dati relativi al nuovo esecutivo. Mediamonitor.it ha indagato anche rispetto alla visibilità sui mezzi di informazione del nuovo governo, analizzando la presenza dei ministri sui mezzi di informazione italiani dal giorno el loro giuramento (il 13 febbraio) fino a mercoledì 24 febbraio. Forse per “merito” della pandemia, il nome del ministro alla Salute, Roberto Speranza, è quello che con più facilità risuona sui vari canali di informazione (8.310 citazioni), seguito da un altro componente dell’esecutivo confermato dal precedente governo: il ministro degli Esteri, Luigi di Maio (citato 4.716 volte).

L’effetto sorpresa premia il ministro leghista allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti (a quota 3.937 menzioni), mentre al terzo posto figura il dem Andrea Orlando (2.877 citazioni). Il più richiamato da giornali, tv e radio fra i tecnici è Daniele Franco, ministro dell’Economia ( 2.753), che distanzia di poco il titolare dell’Istruzione, Patrizio Bianchi  (2.677), mentre la ministra della Giustizia Marta Cartabia è stata menzionata finora 2.418 volte. Va meglio al leghista titolare del Turismo, Massimo Garavaglia (2.853) e a Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica (2.556 menzioni).

I fari dell’informazione non illuminano l’operato della riconfermata ministra dell’Istruzione Luciana Lamorgese (a quota 1.889 citazioni), mentre se la cavano meglio le ministre senza portafoglio Mariastella Gelmini (Affari regionali e autonomie) e Mara Carfagna (Sud e coesione territoriale): 2.298 le citazioni per la prima e 2.093 per la seconda. Ma entrambe vengono superate, per menzioni, dal titolare della Cultura, Dario Franceschini.

Dall’insediamento del nuovo governo, i meno citati in assoluto secondo l’indagine di Mediamonitor.it sono le ministre delle Politiche giovanili Fabiana Dadone (22esimo posto con 838 citazioni) e dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa (per lei solo  260 citazioni).

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