Spalletti: “ A Wembley voglio personalità. Pronti a riaccogliere Tonali e Zaniolo”

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LONDRA – “Se avessimo paura di Wembley dovremmo cambiare mestiere”. Luciano Spalletti non usa mezzi termini per raccontare cosa si aspetta dall’Italia. Nello stadio in cui vinse l’Europeo due anni fa – e sembra passata una vita – l’allenatore prova a confinarla al passato (“ero davanti alla tivù a vederla, rimarrà una storia unica”), ma anche come una ispirazione: “Vogliamo ispirarci a quello che è successo penso che possa diventare la nostra identità, la nostra storia”.

Inghilterra-Italia, la suggestione Scamacca

Ma il punto a cui torna regolarmente Spalletti è il livello del confronto: “Vogliamo amare la possibilità di giocare questo livello di confronto, in questi stadi”. E soprattutto giocare come l’Italia sa fare: “Mi aspetto solo di giocare un calcio libero, fatto di fluidità, di personalità: un calcio dinamico e moderno. Non siamo venuti qui a giocare il calcio che ci capita, ma il calcio che vogliamo. Passa molto da lì: se teniamo la palla più di loro, abbiamo più possibilità di vincere”. Chiarissimo invece è ciò che non dovrà fare la squadra: “Se andremo ad allungarci molto sarà di sicuro una serata difficile. Ma sono un po’ curioso anche io di vedere in questo confronto con una squadra di livello top quale sarà il nostro comportamento”. E la differenza tecnica con gli inglesi? “La soluzione è non allenare gli alibi. Un alibi? Loro si sono riposati e noi abbiamo giocato tre giorni fa. Se non riesco a fare la partita sono bravo lo stesso? No, dobbiamo fare la partita, non si può entrare in campo spaventati dalla maglia che abbiamo davanti, dallo stadio in cui giochiamo. C’è solo una possibilità per non avere questi problemi: non giocare a calcio”. Una suggestione Scamacca inizia a circolare, come se ci fosse bisogno del suo fisico nel freddo inglese: “Sì, può essere la sua partita”.

Spalletti: “Tonali e Zaniolo? Le scommesse un vizio che capita tra i giovani”

La stampa inglese però più che alla partita pare interessata al caso scommesse e a come si sente Spalletti ad aver perso in un colpo i due “inglesi” della squadra, Tonali e Zaniolo, acquisti estivi di Newcastle e Aston Villa: “I due erano distrutti. È stato un trauma per la squadra, ci siamo trovati le autorità quasi nello spogliatoio, ci siamo rimasti un po’ male, sorpresi. Ma quando li abbiamo salutati, molti sono andati ad abbracciarli. Quando un gruppo sta insieme e vive una spogliatoio così, si creano sempre relazioni importanti”. Nessuna assoluzione, ma un tentativo di comprensione sì: “Penso che il gioco, le scommesse, siano una tentazione, un vizio, che può succedere, tra i giovani. Ci siamo impegnati con loro, continueremo a seguirli per dare loro la possibilità di rivedere quello che per loro è il divertimento più importante”.

L’Italia del futuro: video a casa e cene nelle città

Spalletti è già pronto ad affrontare la lunga pausa da qui a marzo, quando ritroverà la squadra. Con ricette innovative: “Ormai ci sono i video, sono un mezzo importante. Se gli si mandano delle immagini fatte sul campo loro saranno più veloci a svilupparle per svolgerle, quelle cose lì. Gravina oggi in volo mi diceva se riesce a ritagliare due piccoli spazi per ritrovarsi un’altra volta. Mi hanno consigliato di andarli a trovare dove si allenano, dove giocano, stare in contatto con gruppi, se vai a Milano puoi riunire a cena quelli della Roma e della Lazio, o un dopo allenamento a Milano con quelli di Milan e Inter. Ma i video sono un bel mezzo per far vedere i nuovi orizzonti, i nuovi metodi, a cui si vuole arrivare”.

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