Statali, ipotesi pensione a 70 anni su base volontaria: via dal lavoro più tardi ma con un assegno più alto

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MILANO –  In pensione a 70 anni, ma solo su base volontaria e per lasciare il lavoro con un assegno più ricco. È quanto prevede un emendamento a prima firma Fratelli d’Italia presentato al decreto Milleproroghe e che figura tra quelli segnalati dal partito. La proposta prevede che i pubblici dipendenti che hanno già compiuto 67 anni, e che hanno quindi raggiunto l’età della pensione di vecchiaia, potranno, “su base volontaria”, rimanere in servizio fino a 70 anni potendo così assicurarsi un montante contributivo più alto e quindi un assegno più robusto. L’opzione è valida solo per chi non ha ancora raggiunto i 36 anni di contributi, cioè per chi ha raggiunto il requisito anagrafico ma non quello contributivo.

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L’eventuale slittamento dell’uscita dal lavoro non sarà comunque automatico, spetterà infatti alla singola amministrazione accogliere la richiesta. Attualmente la possibilità di rimanere in servizio più a lungo è assicurata solo ad alcune categorie specifiche, come i dirigenti sanitari. La misura non comporterebbe maggiori aggravi per le finanze pubbliche, visto che l’accesso alla pensione verrebbe ritardat,  e sarebbe pensata per compensare possibili “buchi di personale” che si potrebbero aprire nelle amministrazioni pubbliche, considerato che con l’entrata in vigore di quota 103, lo strumento di flessibilità che permette di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi, potrebbero lasciare il posto quasi 10 mila dipendenti pubblici.

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