Si è approfittato della fragilità della paziente, convincendola a seguirlo in una camera di hotel dove la sottoponeva a pratiche sessuali estreme. “La stamberga”, così lo psichiatra 72enne Stefano Cogliati Dezza chiamava quella stanza di periferia dove legava e frustava la 25enne che si era rivolta a lui, proprio allo stesso medico dove era stata in cura anche la sorella della vittima, che nel 2007 si era uccisa. È tutto scritto nero su bianco, nella sentenza con cui il tribunale di Roma ha condannato il medico a scontare 4 anni e 6 mesi con l’accusa di violenza sessuale. Un reato che Dezza, tra il 2019 e il 2020, avrebbe commesso almeno 12 volte.
Violenze su una paziente, lo psichiatra Cogliati Dezza sospeso dall’Ordine dei medici dopo la condanna
Sono trascorsi quattro anni da quando la vittima, affetta da un disturbo psichico, si è rivolta all’imputato, direttore sanitario della casa di cura Villa Giuseppina, come rivela il Corriere della Sera. La ragazza stava ingrassando e non riusciva ad accettarsi.
Il dottore dunque le aveva prescritto alcuni farmaci che sembravano sortire l’effetto sperato. Ma ad ogni visita medica corrispondevano nuovi apprezzamenti, avances, tentativi di approccio.
“Con azioni subdole, approfittando del suo ruolo di psichiatra, ha fatto leva sulla condizione di fragilità della vittima per indurla a una relazione sessuale con modalità estreme”, spiegano i magistrati romani. La ragazza inizialmente si sarebbe innamorata: “si sarebbe aspettata una carezza, uno slancio affettivo da un uomo di cui, secondo un caro amico, si era innamorata”, confermano gli atti. Le aspettative sarebbero state ampiamente deluse. Nessun gesto di affetto, nessuna carezza, solo sesso estremo, bendaggi e frustate. Fino a quando la ragazza non ha trovato la forza per raccontare e il coraggio di denunciare. E adesso Stefano Cogliati Dezza è stato condannato.
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