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Stellantis cresce del 21% nei primi nove mesi. Più vendite grazie ai chip

MILANO – Stellantis vede migliorare la situazione sul fronte dei chip che aveva frenato la produzione di automobili nel primo semestre dell’anno, continua ad accelerare in termini di fatturato portando la crescita complessiva nei primi nove mesi al 21% e si dice fiduciosa sulla possibilità di raggiungere “forti profitti” anche nel 2023, a dispetto delle nubi che incombono sull’economia. Sono queste le principali indicazioni emerse ieri dalla presentazione dei risultati dei primi nove mesi 2022 da parte del gruppo automobilistico, il cui principale azionista con il 14,3% è la holding Exor, che controlla anche la casa editrice di Repubblica
Se nel primo semestre il fatturato era aumentato e le consegne no, nel terzo trimestre entrambi i dati si sono mossi nella stessa direzione. Così nell’intero periodo da gennaio a settembre i ricavi sono saliti da 107 a 130 miliardi di euro, mentre le consegne di veicoli con i marchi del gruppo sono quasi tornate ai livelli di un anno prima, con 4,21 milioni di unità da 4,30. I risultati sono stati trainati ancora dai mercati americani e, in particolare, dal Nord America, dove le consegne nei nove mesi sono salite da 1,26 a 1,40 milioni di unità e i ricavi da 47,9 a 63,5 miliardi, un balzo ottenuto grazie alla quota più elevata di vetture vendute ad alto prezzo e all’effetto cambi determinato dal superdollaro.

Il direttore finanziario Richard Palmer ha spiegato che il Nord America ha sofferto ancora della carenza di semiconduttori che impedisce di dotare le auto dei necessari componenti elettronici, mentre in Europa si sono fatte sentire soprattuttole difficoltà nella logistica: “La nostra produzione in Europa è cresciuta del 26% nel terzo trimestre. Abbiamo più disponibilità di chip dello scorso anno, anche se non si è ancora visto sulle consegne per questioni logistiche”, ha spiegato Palmer, riferendosi alla difficoltà di trovare conducenti per le bisarche che trasportano le vetture. In Europa Stellantis nei nove mesi ha consegnato ai clienti 2,13 milioni di veicoli, dagli 1,9 milioni di un anno prima, con un fatturato però in crescita da 43,6 a 44,8 miliardi. 

Oltre alla smentita di un possibile spin-off di Maserati (“Siamo concentrati a renderlo un brand forte e sostenibile”, ha detto Palmer), spiccano i dati sull’auto elettrica. Stellantis ha venduto nel terzo trimestre 68mila vetture solo elettriche, più 41%, per un totale di 112mila a basse emissioni (più 23%). Le vendite e la “risposta entusiastica” alla presentazione dei programmi elettrici di Dodge e Jeep, ha spiegato Palmer, hanno incoraggiato Stellantis nell’accelerare “la realizzazione della roadmap per l’elettrificazione”. La nuova Jeep Avenger sarà disponibile in Europa alla fine del primo trimestre 2023 e in Giappone e Corea un anno dopo. 
Ieri è stato raggiunto l’accordo con i sindacati per lo stabilimento VM di Cento, nel ferrarese, dove il prossimo anno terminerà la produzione dei motori V6 diesel destinati al mercato americano. A fronte di circa 160 uscite volontarie, 400 persone verranno impiegate nella produzione di motori per il settore marino e industriale, mentre per circa 140 è prevista la possibilità di trasferirsi alla Maserati di Modena, dove sarà realizzato un nuovo reparto verniciatura altamente specializzato. 
 



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